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Biografie e Foto

Ultimo Aggiornamento: 07/05/2007 18:34
05/04/2007 14:50
 
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In questo topic posteremo le biografie, con le relative foto degli artisti R'n'B.

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- Le foto postate non devono essere più grandi di 500x500, e massimo due foto per artista.
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Aretha Franklin


Aretha Franklin è un monumento della musica tout court, non solo di quella americana o di quella black. Da "Respect" in poi (anni '60) si è imposta come l'incarnazione del gospel-soul e non ha più abbandonato la scena: "I Never Loved a Man", "Chain of Fools", "Baby I Love You", "I Say a Little Prayer", "Think", "The House That Jack Built", "Don't Play That Song For Me" e tutti i grandi classici del soul e Rhythm and Blues sono associati alla sua incredibile voce.
Aretha Louise Franklin nasce nel 1942 nel profondo sud degli Stati Uniti, a Memphis (Tennessee) e si trasferisce a Detroit al seguito del padre, che di mestiere fa il reverendo. La chiesa di papà è la palestra delle tre sorelle Franklin (Carolyn e Erma avranno discrete carriere nella musica), che si esibiscono la domenica nei tradizionali gospel. E il gospel sarà il genere con cui Aretha (la sua voce faceva già proseliti), incide la sua prima canzone, alla 'veneranda' età di 14 anni.
La 'prima fase' della Regina del Soul è decisamente gospel e la confina in una nicchia che non porta a un immediato successo, nonostante le calde interpretazioni dei classici. Contesa da Motown e Columbia, alla fine firmerà per la seconda, grazie all'intervento del talent scout John Hammond. Nella prima metà dei '60 Aretha mette a segno qualche hit R&B ("Rock-a-bye Your Baby with a Dixie Melody"), ma le sue aspirazioni soul sono tendenzialmente castrate da un produzione troppo pop-oriented, che penalizza il suo talento sconfinato.
Alla Columbia non hanno capito che fare di lei e cercano di proporla come entertainer a tutto campo. Così Aretha passa alla Atlantic, sotto la direzione del producer Jerry Wexler, determinato a fare emergere la sua orgogliosa vena soul. Arriva il primo singolo, "I Never Loved a Man (The Way I Love You)", registrato a Muscle Shoals, Alabama, con l'aiuto di ottimi musicisti di R&B del Sud, che la accompagneranno per il resto degli anni '60 (la Muscle Shoals Sound Rhythm Section). Il risultato è uno di quegli esempi di magica alchimia musicale che escono ogni 10 anni: Aretha racconta il soul accompagnata da una base R&B brillante e audace. Per la prima volta può liberarsi dalle costrizioni pop e trasmettere tutta l'intensità accumulata in anni di gospel. È pura passione, pura ispirazione, pura sensualità: la voce di Aretha Franklin conquista l'America.
Ma non solo l'America; alla fine degli anni '60 è una delle più grandi star planetarie dello showbusiness. La Franklin diventa anche un simbolo dell'orgoglio afro-americano, nel pieno della decade del movimento per i diritti civili e di importanti conquiste per la comunità nera. Il momento d'oro si traduce in una permanenza costante nelle Top Ten tra l'inizio del 1967 e la fine del 1968 e una serie di colpi messi a segno regolarmente nei successivi 5 anni. Anche i suoi vecchi lavori con la Atlantic vendono bene.
Aretha diventa ricca e famosa ma, contrariamente ai luoghi comuni dello star system dell'epoca, non perde lo slancio e la voglia di fare musica, anche grazie al suo eclettismo nella scelta dei generi, che la tiene lontana dal rischio di ripetersi. Passa dal blues al pop al gospel, dalle cover rock (Beatles, Simon&Garfunkel) a quelle R&B (Sam Cooke, The Drifters). È anche una raffinata (quanto sottovalutata) tastierista.
"Spanish Harlem", "Bridge Over Troubled Water" e "Day Dreaming" sono le hit più rappresentative dei primi anni '70, mentre "Live at Fillmore West" e "Amazing Grace" gli album che resteranno nella storia. Il secondo, del 1972, è un recupero delle sue origini gospel, registrato con James Cleveland & the Southern California Community Choir: entrerà a sorpresa nella Top Ten, affermandosi come il disco pop-gospel più fortunato di tutti i tempi.
Nonostante i blockbuster non manchino, la seconda metà dei '70 vede la vena di Aretha affievolirsi leggermente, forse anche per una virata poco convincente verso sonorità più pop. A fine decennio scade il contratto con la Atlantic e, a parte i singoli "Who's Zooming Who" e "Jump to It", la Franklin vivacchia sulla sua fama di superstar con duetti e collaborazioni varie (Luther Vandross).
Nel 1980 ci pensa il cinema a rinverdire la sua fama, con la memorabile partecipazione a "The Blues Brothers" (di John Landis), in cui, vestita da cameriera e con le ciabatte ai piedi ne canta quattro al marito in fuga, sulle note di "Think".
Come per molti artisti fioriti negli anni '60 e '70, gli '80 sono una fase critica anche per Aretha. Molti critici vedono la sua produzione come niente più che una magnifica voce rovinata da pessime produzioni, altri si aggrappano a ogni minimo lampo per annunciarne la rinascita, altri ancora giudicano poco coerente tutto quello che la Franklin ha sfornato dopo lo stato di grazia dell'era Atlantic.
In ogni caso, a dispetto delle vendite in calo, di qualche album non certo all'altezza e di alcune uscite non degne di lei (vedi l'operazione "Divas" del 1998, con Celine Dion, Mariah Carey, Gloria Estefan e Shania Twain), Aretha rimane un'istituzione del soul, dei coloured, dell'America, della musica tutta.










05/05/2007 14:00
 
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Ray Charles


Ray Charles Robinson nasce ad Albany, Georgia il 23 settembre del 1930. Inizia fin da piccolo a cantare in chiesa ma intorno ai cinque anni accusa gravi problemi alla vista, che nel giro di pochi mesi lo porteranno alla cecità.
"The genius", come viene ribattezzato da chi lo conosce bene fin dai suoi esordi, crea il suo primo gruppo, il "McSon Trio" nel 1947, sullo stile del celebre "Nat King Cole trio".
Ray Charles non poteva che ispirarsi a questo gigante della musica, colui che da più parti viene indicato come il vero apripista della musica soul, autore di canzoni memorabili come "I got the woman" o "Unforgettable". Tutti brani che dimostrano come King Cole riuscì a trasformare la musica gospel (di tradizione fondamentalmente religiosa), in qualcosa di laico ma di altrettanto spirituale.
Tutti aspetti che hanno influenzato profondamente l'evoluzione artistica di "The genius" che, grazie al suo grande talento vocale, riusciva a trasformare qualsiasi canzone (che fosse blues, pop o country), in un'esperienza intima e interiore.
Il primo disco, "Confession Blues" (per la Swingtime) è del 1949. Le trasformazioni iniziano quando Ray Charles partecipa alla session di Guitar Slim che darà vita all'eccellente "The things I used to do". Il suo primo grande successo, "I got a woman" (1954) è un esempio lampante di quelle qualità sopra descritte, poi bissato da numerosi altri brani fra i quali è doveroso menzionare "Talkin' bout you", "This little girl of mine" e "Hallelujah I love her so". In tutti questi pezzi, Charles si fa interprete di uno dei più significativi mutamenti nell'evoluzione e nella storia della Black Music, con uno stile che lo avvicina molto al mondo del jazz e della pratica dell'improvvisazione. Non a caso memorabili rimangono alcune sue performance a rinomati Festival jazz, pullulanti di intenditori dalle orecchie preparatissime pronti a stroncare impietosamente chiunque non sia all'altezza delle loro aspettative.
In seguito Ray Charles è approdato a lidi più soft, virando la sua musica verso uno stile pop-orchestrale che lo ha allontanato quasi definitivamente da quelle caratteristiche da lui stesse forgiate. Grandi Hit dell'epoca sono la magica "Georgia on my mind" e "I can't stop loving you" del 1962.
Intorno alla metà degli anni '60 è tormentato da problemi fisici e guai con la legge causati dal consumo di droga pesante iniziato ai tempi di Seattle e interrotto definitivamente proprio in questi anni.
Nel 1980 ha partecipato al film cult "The Blues Brothers" (film cult di John Landis, con John Belushi e Dan Aykroyd), pellicola che ha rilanciato non poco la sua immensa figura.
Poi qualcosa si deve essere rotto dentro di lui: per parecchio tempo il genio del soul è mancato dal palcoscenico così come dalle sale d'incisione, riproponendo solo saltuariamente le perle del passato e costringendo i fan a rivolgersi alla sua discografia, comunque ricca, composta da decine di dischi.
Si è spento il 10 giugno 2004 a Beverly Hills, California, all'età di 73 anni, per le complicazioni di una malattia al fegato.











05/05/2007 14:02
 
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Mary J Blige


Mary nasce nel Bronx l'11 gennaio 1971 e passa i primi anni della sua vita a Savannah, in Georgia, per poi trasferirsi con mamma e sorellina a Yonkers, nello stato di New York. Conduce una vita disordinata, che le lascia cicatrici fuori e dentro, e abbandona il liceo senza concluderlo. Tutto cambia di colpo quasi per caso: un giorno si registra in una karaoke machine mentre canta "Caught Up In The Rapture" di Anita Baker. La cassetta viene passata dal patrigno ad Andre Harrell della Uptown Records che la scrittura per fare da back vocal ad alcuni musicisti locali.
Nel 1991 un giovanissimo ma già agguerrito Sean 'Puffy' Combs la prende sotto la sua ala e lavora a quattro mani con lei al disco di debutto, "What's The 411?". Il tocco del futuro Re Mida dell'hip hop si sente molto nell'album, così come il lavoro dei producer Dave Mall, Mark Morales e Mark Rooney: l'impronta impressa allo stile vocale unico di Mary J. Blige rende il risultato finale sorprendente, una riuscita miscela di rap e r'n'b. Per sfruttare al massimo il successo del disco, un anno dopo esce un disco di soli remix.
"My Life" (1995), ancora con la collaborazione di Combs, è un disco meno innovativo, ma dolente e gonfio di pathos, anche grazie alla tribolata relazione di Mary con K-Ci Hailey. Dopo l'uscita dell'album, Mary attraversa una difficile fase della propria vita professionale, rompe con Combs e firma per la label MCA.
Il 1997 è l'anno di "Share My World", che segna l'inizio del sodalizio artistico con Jimmy Jam e Terry Lewis. L'album – più soul dei precedenti - si piazza direttamente al numero uno delle classifiche di Billboard. Nel 1999 vede la luce "Mary", l'opera con cui l'evoluzione giunge a compimento: abbandonato il 'bling bling' style, Mary sviluppa un soul personale, reffinato ed energico. Non è un caso vederla duettare nella melodica "As" con il pop-idol George Michael o rifugiarsi fra le braccia dell'ex leader dei Fugees Wyclef Jean in "911".
"No More Drama" (2001) suona invece molto più moderno e, pur rimanendo frutto di un lavoro artistico d'equipe, mette in luce l'accresciuta maturità di Mary J. nel songwriting. A fare il botto è "Family Affair", grazie anche a un video azzeccato: diventa un hit mondiale e si pone all'avanguardia del black sound al femminile. E il seguente tour 2002 diventa uno degli eventi live dell'anno.
Nel 2002 incide "Come Close" con il rapper Common, uno degli interpreti più sofisticati e stimati sulla piazza. Il duetto diventa il singolo di lancio di "Electric Circus", il disco del rimatore di Chicago. Quando a fine estate del 2003 esce il nuovo album completo, "Love & Life", Mary è un'icona riconosciuta ben al di fuori dei confini degli States. Tra gli ospiti pullulano nuovi e vecchi idoli black del microfono e del giradischi: Jay-Z, Dr. Dre, 50 Cent, Eve, Method Man del Wu-Tang Clan, P. Diddy.
Anche la vita sentimentale va alla grande: il 7 dicembre Mary e il produttore Kendu Isaacs, suo fidanzato da anni, convolano a nozze con una cerimonia ultra-privata nella loro casa in New Jersey. La coppia di sposini però non ha il tempo di godersi la luna di miele: a febbraio del 2004 la cantante debutta sul palco del Bleeker Street Theater di Broadway con la piece "The Exonerated", mentre a marzo parte il Love & Life Tour. Il resto dell'anno Mary lo passa tra concerti benefici, apparizioni ai più importanti programmi televisivi, performance in giro per gli Stati Unti e soprattutto a ricevere premi (tra cui due Grammy Award).
A metà del 2005 esce il singolo "Be Without You", che arriva immediatamente nelle prime posizioni delle classifiche. Ma il vero botto lo fa il disco "The Breakthrough", che schizza direttamente alla numero uno della classifica r'n'b e della Billboard Top 200. Nel giro di una settimana vende oltre 700.000 copie entrando nella storia come il più venduto in soli sette giorni da una cantante r'n'b. Le collaborazioni ancora una volta sono tante e di alto livello, tra cui Bono, che duetta con Mary nel brano "One", Will.I.Am dei Black Eyed Peas e Jay-Z.
Nel 2006 Mary si esibisce alla cerimonia dei Grammy Award di Los Angeles cantando con Bono "One" e viene coinvolta nel progetto di un film sulla vita della cantante jazz Nina Simone (interpretata dalla stessa Mary) prodotto da MTV Films/Paramount Pictures.










05/05/2007 14:05
 
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Usher


Usher Raymond viene messo al mondo da una mamma single, sua futura manager, per il momento direttrice del coro in una chiesa battista.
Quando ha 12 lui, la mamma e il fratello minore si trasferiscono ad Atlanta. L'anno successivo arriva la classica occasione che cambia una vita: Usher si esibisce nel corso di una competizione per giovani talenti e colpisce molto positivamente un talent scout di LaFace Records. Tanto che viene subito spedito a fare un'audizione con L.A. Reid: lui non ci pensa su più di tanto e nel giro di poco tempo lo mette sotto contratto.
L'esordio musicale avviene grazie a un film e siccome la carriera d'attore viene presto affiancata a quella di cantante la cosa ha un significato tutto particolare. Comunque, il film si intitola "Poetic Justice" (1993, regia di John Singleton, con Janet Jackson e Tupac Shakur). Usher partecipa alla colonna sonora con il brano "Call Me A Mack". In questo momento gli manca un mese per compiere 15 anni.
Ad agosto dell'anno successivo LaFace pubblica l'omonimo album d'esordio: "Usher" conquista subito le classifiche r&b, trascinato dalla celebrità di Sean 'Puff Daddy' Combs (che partecipa alla produzione) e dalla forza dei singoli "Can U Get Wit It", "Think Of You" e "The Many Ways".
Nel corso degli anni seguenti Usher affianca Sean Combs nei concerti dal vivo, collabora con altri musicisti e trova pure il tempo di terminare la scuola. Nel 1997 pubblica il suo secondo album ("My Way").
Il successo del disco è strepitoso e lo lancia definitivamente nell'olimpo di quelli che contano: il singolo di lancio, "You Make Me Wanna", arriva in vetta alle classifiche r&b e ci rimane per 11 settimane consecutive, entrando anche nelle pop chart e diventando due volte disco di platino.
E non finisce qui: mentre i premi cominciano a fioccare e i successivi due singoli diventano anch'essi di platino, Usher inaugura la carriera d'attore cinematografico (s'è fatto le ossa in un serial televisivo).
Dopo un botto simile i concerti dal vivo non possono che diventare sempre più importanti, con un crescente numero di fan e una sempre più raffinata capacità di stare sul palco. Testimonianza di tutto questo si trova in "Live", pubblicato da LaFace il 23 marzo 1999.
Per avere un terzo album in studio bisogna aspettare agosto del 2001, quando "8701" inaugura la collaborazione con Arista Records, conferma il suo status di artista internazionale e gli vale 2 Grammy Awards per la migliore performance r&b (vinti a un anno di distanza e con 2 singoli differenti).
A soli 23 anni Usher è una megastar, vende un casino e porta a casa premi da mezzo mondo. Ci sarebbe di che sedersi sugli allori e invece no: a marzo del 2004 esce "Confessions" e l'abbuffata continua. L'album abbatte numerosi record relativi alle classifiche r&b, vende milioni di copie e procura una nuova ondata di premi (compresi 3 World Music Awards e 4 American Music Awards).










05/05/2007 14:09
 
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Kelis


KELIS, nasce ad Harlem il 21 agosto 1979, figlia di un multi-strumentista jazz che fa anche il predicatore religioso e di una fashion designer sino-portoricana appassionata di Sarah Vaughan, Ella Fitzgerald e Dinah Washington. E per essere sicura di non scappare al fascino della musica black, a due anni entra nel suo primo coro gospel, passando il resto delle sue giornate ad ascoltare le prove del padre.
Con tutto questo soul nel sangue la giovanissima Kelis, a cui la madre non ha fatto mancare anche lezioni di violino, sax e pianoforte, aggiunge ben presto la sua voce a quelle del Girl's Choir Of Harlem, una specie di università dell'estensione vocale black.
A 16 anni l'irrequieta Kelis decide di lasciare tutto, casa, famiglia e scuola nell'Upper East Side per andare a costruirsi una reputazione nel giro dell'hip hop newyorchese. Gli anni Novanta stanno finendo e Kelis, che ha anche concluso l'high school tra mille difficoltà economiche, ha ormai allargato la sua fama dalla scena underground di Harlem ad altre città americane.
Ma il suo cruccio è non essere ancora riuscita a realizzare il sogno di produrre il suo primo vero disco. Ci prova prima con il trio r'n'b delle BLU (Black Ladies United) e poi entrando nei Neptunes. E proprio con la collaborazione di Pharrell Williams e Chad Hugo il sogno si concretizza nel 1999 quando, appena ventenne e poco tempo dopo aver perso il padre, pubblica l'album d'esordio "Kaleidoscope" per la Virgin. Un disco in cui la cantante urla tutta la sua rabbia con frasi shock come "I hate you so much right now", rivolta senza troppi giri di parole all'universo maschile. In America le vendite vanno a rilento, ma in Europa (Inghilterra in particolare) Kelis trova un mercato entusiasta che la accoglie a braccia aperte.
Il suo secondo album "Wanderland" (2001), spensierato e psichedelico, viene pubblicato appunto solo in Europa, Asia e America Latina dopo che il singolo "Young, Fresh N' New" non ottiene successo negli USA. Questa volta, però, il disco non ha un grande riscontro neanche oltremanica, ma Kelis, che nel frattempo si è trasferita in Europa, riesce comunque ad accompagnare gli U2 nel loro tour nel vecchio continente. Tornata in patria per aprire le date di Moby, Kelis perde la testa per il rapper Nas (con cui convolerà a nozze nel 2005).
La grintosa ragazza di Harlem non vuole accettare l'idea che circola negli USA di fenomeno pop buono solo per le platee europee e asiatiche e riparte per gli States per mettere in cantiere un nuovo LP. Nel frattempo scioglie anche il contratto con la Virgin e si lega all'etichetta dei suoi pigmalioni, la Star Trak (Arista). Sono ormai passati anni da quando Kelis, alla testa di un manipolo di donne arrabbiate, prendeva a bastonate il suo fidanzato fedifrago. Ora la cantante newyorchese è cresciuta in personalità e maturità, e finalmente con il singolo "Milkshake", primo estratto dal nuovo album "Tasty" (2003), ritrova il successo in patria.
Escono poi i singoli "Not In Love", una collaborazione con Enrique Iglesias che diventa ancora una hit tra i sudditi di sua maestà, e "In Public" con Nas, che esce solo in Gran Bretagna. In seguito al successo ottenuto da "Tasty" Kelis viene scelta per aprire i concerti del tour 2004 di Britney Spears.
Nel 2006 arriva sugli scaffali dei negozi "Kelis Was Here", LP numero quattro in cui, per la prima volta, tra i produttori non appaiono i Neptunes e a cui partecipano tra gli altri Busta Rhymes, Will.I.Am e, ancora una volta il marito Nas. Il disco entra nella classifica Billboards 200 in una posizione niente male (la decima) e il singolo "Bossy", con Too $hort, viene passato frequentemente sui maggiori network radiofonici.













05/05/2007 14:12
 
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John Legend


John Legend è un artista di musica neo-soul, che oltre ad aver sviluppato particolari doti canore possiede anche esperienza come pianista. Nasce con il nome di John Stephens in Ohio nel 1979. E' il nipote di un pastore protestante, e passa molto del suo tempo cantando e suonando in chiesa. Quando lui è ancora bambino la famiglia si trasferisce in Pennsylvania, e nella chiesa locale John canta nel coro. Abbandona il luogo d'infanzia a 16 anni per andare a studiare a Philadelphia in college. In questo periodo inizia a ricevere i primi consensi per il suo talento. Arrivano presto le collaborazioni: è il 1998 e il ragazzo viene chiamato a suonare il pianoforte per il singolo di Lauryn Hill "EveryThing Is Everything". Dopo aver terminato il college, John finisce a New York dove inizia ad esibirsi. Il pubblico dei nightclubs lo adora, e lui vende i demo durante le sue performance accrescendo sensibilmente la propria esperienza di musicista. Nel mondo dello spettacolo è presente, ma soltanto dietro le quinte: suona e scrive per artisti del calibro di Janet Jackson, Kanye West, Twista e Alicia Keys. E' il 2003 quando al club S.O.B's realizza un concerto che riscuote un significativo successo dagli spettatori: in tale occasione fa uscire il disco live "Live At SOB'S New York City". Cambierà il nome il John Legend dopo che Kanye West prenderà atto del suo talento. John collaborerà con lui nell'LP di West "The College Dropout", che venderà ben 2 milioni di copie". I due condivideranno lo stesso palco in un duetto in occasioni del calibro dei Grammy Awards (Kanye riceverà ben 10 nominations). Il quotato beatmaker e rapper lo aiuta nella realizzazione di un album solista. Nel 2004 è la volta di un altro disco live, "Solo Sessions Vol.1: Live at the Knitting Factory". Mischia l'r&b classico ed il soul di una volta con il sound del jazz e delle jam sessions, per un risultato unico e piacevole. Kanye lo segna sotto la sua etichetta KonMan e lo aiuta ad ottenere un contratto discografico con la Columbia Records. Alla fine del 2004 esce "Get Lifted", primo ed ufficiale LP solista di John Legend. Immediatamente si stabilisce all'interno della Billboard top 5, capitanato dal fortunatissimo singolo "Used To Love U" e dal brano "Ordinary People".










07/05/2007 18:19
 
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Jennifer Lopez


La vita di Jennifer Lopez sembra un racconto degno di una favola: nata da una famiglia povera di origini portoricane che si era trasferita nel Bronx, la ragazza si trasformerà in un’icona e sex simbol del 2000 , e in un’artista versatile che raggiungerà la fama e la ricchezza. Jennifer nasce nel Bronx da una famiglia di origini portoricane, i genitori Guadalupe (presumibilmente figlia di spagnoli) e David Lopez infatti si trasferirono a N.Y. dall'Isla Bonita in cerca di fortuna. Riuscì così ad apprendere sin da bambina due lingue, inglese e spagnolo. Ha due sorelle: Leslie (un'insegnante di musica e cantante lirica) e Lynda, giornalista affermata. A 16 anni ottiene una parte nel film "My Little Girl" , ma il suo esordio sul piccolo schermo avvenne nella sit-com In living color ( 1990 ) , nella quale lei era una "Fly Girl", più precisamente, la Hip-Hop Girl ballerina. Dopo 2 anni a In Living Color , iniziò a prendere lezione di recitazione , per poi , avere le prime parti in telefilm o film per la tv ,così venne ingaggiata per il telefilm "South Central" dopo l’esperienze poco fortunata del telefilm , venne ingaggiata per un altro telefilm , "Second Chances" che ebbe un discreto successo .. nonostante ciò il suo personaggio divenne molto famoso che i produttori decisero di creare un telefilm incentrato sul personaggio di Jennifer , ed ecco che nasce il telefilm "Hotel Malibu" Nel 1994 .Nello stesso anno fa un provino per un film indipendente diretto da Gregory Nava “Mi Familia” , la Lopez ottenne la parte , ed venne scritturata come Maria Sanchez . il film ebbe un gran successo nella comunità ispanica ed ebbe varie nominations ,tra cui anche una agli Oscar , e anche Jennifer che in solo 20 minuti riuscì ad ottenere una nominations agli Indipendent Spirit Awards come miglior nuova attrice. Nel 1995 la vedremo affianco di Wesley Snipes e Woody Harrelson nel poliziesco metropolitano di “Money Train” diretto da Joseph Ruben. Il film ebbe un discreto successo in America , mentre la popolarità di Jennifer continuò a crescere. Nel 1996 recita nel film “Jack” al fianco di Robin Williams , diretti da Francis Ford Coppola , che si “innamorò” di Jennifer in Mi Famialia ( il quale era produttore esegutivo ) e così la volle nel suo film. Il film fu un successone e anche la critica acconsenti . Il 1997 è l’anno della sua cronsacazione prima nel film Blood & Wine di Bob Rafelson , con il grande Jack Nicholson. La critica fu molto positiva con questo film , specialmente con la nuova attrice , Jennifer Lopez .Ma il film che la consacro fu “Selena” , film autobiografico che parla della vita della cantante Tejana Selena Quintanilla, uccisa a soli 24 anni. Il film venne diretto da Gregory Nava, e Jennifer ottenne due record storici , il primo era che , fino al lontano 1970 nessuna attrice latina aveva mai ottenuto un ruolo da protagonista in un film , il secondo è di essere stata la prima attrice latina ad avere un cachet da 1 milione di dollari . Selena fu un successone , tanto che la Lopez ottenne una nominations ai premi Golden golds come migliore attrice protagonista. Il suo seguente film fu Anaconda , in cui recito con John Voight, Ice Cube e Owen Wilson , il film ebbe un ottimo successo al botteghino . Il quarto ed ultimo film del 1997 fu il thriller diretto da Oliver Stone U-Turn, definito da molti come un vero capolavoro, dove recito con Sean Penn e Nick Nolte. Nel 1998 ebbe la sua consacrazione a livello mondiale , grazie al ruolo nel poliziesco Out Of Sight al fianco di George Clooney , i due attori vennero definiti come la coppia più elettrizzante di Hollywood, e la scena del portabagli tutt'oggi è definita come una delle 3 scene più hot della storia del cinema . Però non le basta. L'idea è dedicarsi anche alla musica. Mossa azzeccata: l'album di debutto, "On The 6" (1999), a cui collaborano personaggi come Puff Daddy ed Emilio Estefan, riscuote un successo enorme (complici anche i singoli "If You Had My Love" "Let's Get Loud" & Waiting for tonight ) E siccome Jennifer ha energia, grinta e cocciutaggine da vendere, nel 2000 conferma di saper seguire anche la carriera d'attrice recitando nel thriller psicologico/futurista "The Cell".
All'inizio del 2001 esce il suo secondo album ("J. Lo"), anticipato dal singolo "Love Don't Cost A Thing" che viene presentato in anteprima mondiale agli MTV Europe Music Awards 2000 di Stoccolma. Contemporaneamente ritorna su grande schermo con la commedia romantica "Prima O Poi Mi Sposo" entrambi i suoi lavori debuttano alla Numero uno , cosi da mettere un nuovo record :divenne una delle 3 artiste a pubblicare un film (Prima o poi mi sposo) ed un album (J.Lo) nel giro di una sola settimana portandoli entrambi al numero 1 delle classifiche musicali e cinematografiche. nel 2001 fondà una casa di distribuzione chiamata “nyorican” , Poco dopo pone definitivamente fine alla tormentata storia con Sean 'Puffy' Combs: confermando le voci in giro da tempo, ufficializza il suo fidanzamento con il ballerino Chris Judd, conosciuto sul set del video di "Love Don't Cost A Thing". I due convolano a nozze nell'ottobre 2001, scegliendo il romantico Lago di Como (e la lussuosa residenza dell'amica Donatella Versace) come meta per la luna di miele. L’idillio dura poco: il divorzio arriva a neppure un anno di distanza, più o meno in contemporanea con la pubblicazione di "J. To Tha L-O!" (2002), l’album di remix dei già fortuni
"J. Lo" e “On The Six” . L’Album è il secondo album di soli remix più venduto nella storia della musica. nel 2002 arriva anche il disco "This Is Me... Then", il primo album autobiografico e a tema di Jennifer che sorretto dai singoli “Jenny From The Block “ e “ All I Have” scala le classifiche e alla fine vende oltre 6 milioni di copie nel mondo. Non è però solo il suo successo musicale a metterla sotto i riflettori: ma anche il gossip , si innamora infatti dell'attore Ben Affleck: insieme diventano protagonisti di una delle love story più chiacchierate di sempre, ma alla fine si sposa con Marc Anthony, cantante e produttore , con il qui convola a nozze il 5 giugno 2004. È anche lui ad aiutarla a superare il quasi esaurimento nervoso causato dalla continua pressione mediatica e non a caso il suo nuovo disco si intitola "Rebirth". L'album, che esce a febbraio 2005, è preceduto dal singolo "Get Right", un dance soul energetico; ma si tratta solo di uno degli impegni artistici di Jennifer, che nel frattempo lavora a tre film, lancia il suo nuovo profumo e debutta nel mondo della moda con una linea di abbigliamento “sweet face “in cui coniuga lo stile urban a quello esotico. Il ritorno in sala d'incisione segna una novità: si lavora infatti al primo disco lungo in lingua spagnola ("Como Ama Una Mujer"), che esce a partire da fine marzo 2007 , il singolo apripista, “Que Hiciste” preannuncia la sua vera rinascita musicale.Il singolo ha un successo mondiale, arrivando al #1 nella Hot Latin Tracks, nella classifica spagnola per 4 settimane, in Italia, Svizzera e in mezza Europa. Riceve il premio agli Echo Awards per miglior canzone con Qué Hiciste e miglio video femminile agli Asian Mtv awards .Sempre nel 2007, a settembre, arriverà anche un nuovo disco in lingua inglese , con produttori di grande rilievo come , Timbaland & Swizz Beatz .


[Modificato da nunzia-lo 07/05/2007 18.24]











07/05/2007 18:29
 
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Beyoncé Knowles


Una donna sexy e – soprattutto – potente. Una delle girl-band R&B sotto il suo totale controllo. Questa è Beyoncé Knowles, un terzo delle fu Destiny’s Child, il gruppo considerato da molti - per la determinazione nel voler imporre il proprio punto di vista senza attenersi alle regole esterne - la risposta pop-r&b al rock tagliente di Alanis Morissette.
E se l’ensemble è l’esempio lampante delle indipendent women del Nuovo Millennio, il merito è solo di Beyoncé, tanto vulcanica e inarrestabile da sentirsi stretta dentro le mura (seppur dorate) di un trio e da lanciarsi anche nella carriera solista.
La texana di Houston muove i primi passi nel mondo della musica quando, a sette anni, incontra LaTavia Robertson a un’audizione per un gruppo di bambine. Poco dopo si unisce alle due sua cugina Kelly Rowland e LeToya Luckett. Con Matthew Knowles – papà di Beyoncé e ‘guardiano legale’ di Kelly – come manager, le quattro giovani dai grandi progetti diventano le Destiny’s Child. Con un pallino per le voci leggendarie dell’R&B come le Supremes e i Jackson 5, il quartetto comincia a esibirsi a piccoli eventi locali, per poi sfondare sulla tv nazionale con una performance a “Star Search”. In quell’occasione il pubblico rimane scioccato dalla loro bellissime ugole e dall’originalità e freschezza della loro esibizione. Ma questo non è che un assaggio.
Poco dopo, il gruppo comincia ad aprire i concerti per artisti hip hop e R&B di grosso calibro, come Dru Hill, SWV e Immature. Il loro primo album – a cui collaborano Wyclef Jean, Pras e Jermaine Dupri - sforna la hit “No, No, No”. Se i tre award ricevuti nel 1998 ai Soul Train Lady of Soul Awards non sembrano abbastanza, ci pensa il loro secondo LP, “The Writing’s On The Wall” ad affermarle definitivamente sulle scene internazionali.
È il 1999 e Beyoncé & co. si trovano improvvisamente in Top 10 nella Billboard chart.
Con singoli super-orecchiabili come “Bills Bills Bills”, “Say My Name” e “Jumpin’ Jumpin’”, non ci sorprende che l’album ottenga sette dischi di platino, 2 nomination ai Grammy, un Image Award riconosciuto dalla NAACP e il gruppo venga chiamato a contribuire alle colonne sonore di film come “Romeo Must Die” e “Men In Black”.
Ma, con il successo, arrivano anche i problemi. Nel marzo 2000 LeToya e LaTavia lasciano la band a causa di divergenze colossali con Matthew Knowles che, insieme alla figlia, sembra tiranneggiare la gestione del quartetto. Mentre il caso viene risolto in tribunale, vengono aggiunte Michelle Williams e Farrah Franklin (con quest’ultima che abbandona dopo soli 5 mesi). Adesso le Destiny’s sono un trio e – con questa formazione – raggiungono la consacrazione internazionale grazie al terzo lavoro in studio, “Survivor” che le rende beniamine di MTV e fa impazzire i fan di tutto il mondo. La definitiva spinta al gotha delle divine, è data da “Independent Women Part 1”, il theme-tune di “Charlie’s Angels”, che diventa la canzone più ascoltata in radio in tutto il mondo (140.4 milioni di plays) superando così il record detenuto da “No Scrubs” delle TLC, uscito nel 1999. Se non fosse abbastanza, la traccia debutta alla #1 della classifica UK, un vero e proprio evento per una girl-band americana visto che non succedeva dai tempi delle Bangles (si parla degli anni Ottanta!).
“Survivor” così si aggiudica quattro Billboard Awards, 2 American Music Awards e 5 nomination ai Grammy.
Mentre ancora le tre stanno godendo del successo ottenuto e si sono definitivamente prese il posto d’onore nella schiera delle più sexy d’America (guardate “Bootylicious” per credere), Beyoncé, fresca vincitrice (2001) del premio di Migliore Autore Pop dell'anno assegnato dalla prestigiosa American Society of Composers, Authors and Publishers, tenta la strada solista e lo fa proprio grazie al cinema. I produttori di “Austin Powers 3 - Goldmember” le offrono la parte di protagonista femminile nel film della fortunata serie e, per l’occasione, Beyoncé sforna il suo primo singolo solista "Work it out”.
Segue un periodo in cui l'artista si concentra principalmente sui progetti solisti. Nel 2003 esce il suo primo album solista Dangerously in Love. Neanche a dirlo fa il botto: trascinato dal singolo "Crazy in Love" (e dal successivo "Baby Boy") vende 317.000 copie nella prima settimana ed è già disco di platino a un mese dall'uscita. In totale venderà 4 milioni di copie solo negli USA e 7 in totale, scalando le classifiche di mezzo mondo. Quando sia il suo singolo che l'album scalano simultaneamente fino alla vetta le chart americane e britanniche, Beyonce centra un traguardo che solo pochi altri (e tutti uomini) hanno raggiunto: i Men at Work nel 1983 e artisti del calibro di Simon e Garfunkel, Beatles e Rod Stewart a cavallo tra gli Anni Sessanta e Settanta. Alla cerimonia dei Grammy del 2004 si aggiudica ben 5 premi, tra cui Best Female R&B Vocal Performance per "Dangerously in Love 2", e Best Contemporary R&B Album. Non solo: porta a casa anche il Brit Award 2004 come Best International Female Solo Artist in Inghilterra. *** Dopo tre anni di successi on her own, Beyoncé incrocia nuovamente il suo destino con quello di Kelly Rowland e Michelle Williams per il quarto album del trio: "Destiny Fulfilled" (2004). Un titolo che è un vero annuncio di scioglimento. L'annuncio ufficiale viene dato alla fine dell' estenuante tour "Destiny Fullfilled and Lovin'It" e l'uscita della raccolta "#1's" mette la parola fine all'avventura delle tre bandgirl, premiate nell'edizione 2005 del World Music Awards come la girl-band più vincente al botteghino di tutti i tempi con oltre 50 milioni di dischi venduti.
Nel settembre del 2006 esce il suo secondo album solista "B'Day", a celebrare il suo venticinquesimo compleanno. Neanche a dirlo, i singoli estratti riprendono a scalare le chart mondiali e i premi riprendono ad accumularsi sul suo comodino. Nel tempo libero (…) la bella cantante coltiva anche la carriera cinematografica: dopo la sua esilarante interpretazione di Foxxy Cleopatra in Austin Powers al fianco di Mike Myers, ricompare nelle vesti di attrice al fianco di Cuba Gooding Jr dando qualche sferzata di energia al per il resto perdibilissimo " Fighting Temptation" (2003), e di Steve Martin ne "La Pantera Rosa" (2006). L'ultima sua fatica è "Dreamgirls", atteso negli USA per il dicembre 2006 in cui capeggia un cast stellare che comprende, tra gli altri, Jamie Foxx ed Eddie Murphy.










07/05/2007 18:34
 
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LAURYN HILL


Con il suo debutto solista del 1998, “The Miseducation of Lauryn Hill”, la voce più dotata dei Fugees si conferma come forza creativa e grande cantante rap, soul, reggae e R&B.
Cresciuta in South Orange, NJ, Lauryn trascorre l’infanzia ascoltando varie collezioni musicali dei genitori. Inizia a cantare molto presto, con ruoli anche in televisione e nel mondo del cinema (“Sister Act 2”). L’iscrizione alla Columbia University e gli impegni attorali interrompono la crescita nei Fugees che inizia a 13 anni e che porta successivamente alla prima pubblicazione, “Blunted On Reality”. È con il multiplatino “The Score” che la band (e specialmente la naturalissima Hill) raggiunge un successo internazionale. Il singolo “Killing Me Softly” –cover della canzone originariamente di Roberta Flack- è una hit internazionale.
Dalle critiche che ruotano intorno a “The Score” nascono le premesse per il primo album solista della Hill (uscito nel 1998) che scrive, arrangia e produce quasi ogni brano del disco, sia musicalmente (il Motown-esque “Doo Wop (That Thing)”) che a livello di testi (la nostalgica “Every Ghetto, Every City”). Con questo album la Hill inizia una lunga permanenza nelle charts per tutta la fine del 1998 – grazie soprattutto al supporto radiofonico di “Doo Wop (That Thing)” – diventando una nuova icona dei media nazionali, da magazine come il Time a Esquire o Teen People.
Entro la fine dell’anno, con l’album incluso nella maggior parte delle liste di “Best of”, Lauryn è una delle principali star ad aiutare l’hip-hop nella scalata alla popolarità. Questo momento positivo culmina nel febbraio 1999 con i Grammy Awards, quando la Hill vince 5 premi per 11 nomination, tra cui Album of the Year, Best New Artist, Best Female R&B Vocal Performance, Best R&B Song e Best R&B Album: un vero primato per un’artista femminile. Poco dopo intraprende un tour con gli Outkast. È coinvolta in problemi giudiziari con due musicisti per i diritti del lavoro nell’album.
“The Miseducation...” ha un successo tale -commercialmente e non- da suscitare alcuni dubbi sul futuro dei Fugees. I loro diverbi sono noti, specialamente per alcune interpretazioni di “Miseducation” come invettiva contro Wyclef Jean. Dalla sua, la Hill nega tali dissidi proclamando l’uscita di un nuovo album del gruppo proprio nel nuovo millennio.










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