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Ultimo Aggiornamento: 07/05/2007 18:34
07/05/2007 18:29
 
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Beyoncé Knowles


Una donna sexy e – soprattutto – potente. Una delle girl-band R&B sotto il suo totale controllo. Questa è Beyoncé Knowles, un terzo delle fu Destiny’s Child, il gruppo considerato da molti - per la determinazione nel voler imporre il proprio punto di vista senza attenersi alle regole esterne - la risposta pop-r&b al rock tagliente di Alanis Morissette.
E se l’ensemble è l’esempio lampante delle indipendent women del Nuovo Millennio, il merito è solo di Beyoncé, tanto vulcanica e inarrestabile da sentirsi stretta dentro le mura (seppur dorate) di un trio e da lanciarsi anche nella carriera solista.
La texana di Houston muove i primi passi nel mondo della musica quando, a sette anni, incontra LaTavia Robertson a un’audizione per un gruppo di bambine. Poco dopo si unisce alle due sua cugina Kelly Rowland e LeToya Luckett. Con Matthew Knowles – papà di Beyoncé e ‘guardiano legale’ di Kelly – come manager, le quattro giovani dai grandi progetti diventano le Destiny’s Child. Con un pallino per le voci leggendarie dell’R&B come le Supremes e i Jackson 5, il quartetto comincia a esibirsi a piccoli eventi locali, per poi sfondare sulla tv nazionale con una performance a “Star Search”. In quell’occasione il pubblico rimane scioccato dalla loro bellissime ugole e dall’originalità e freschezza della loro esibizione. Ma questo non è che un assaggio.
Poco dopo, il gruppo comincia ad aprire i concerti per artisti hip hop e R&B di grosso calibro, come Dru Hill, SWV e Immature. Il loro primo album – a cui collaborano Wyclef Jean, Pras e Jermaine Dupri - sforna la hit “No, No, No”. Se i tre award ricevuti nel 1998 ai Soul Train Lady of Soul Awards non sembrano abbastanza, ci pensa il loro secondo LP, “The Writing’s On The Wall” ad affermarle definitivamente sulle scene internazionali.
È il 1999 e Beyoncé & co. si trovano improvvisamente in Top 10 nella Billboard chart.
Con singoli super-orecchiabili come “Bills Bills Bills”, “Say My Name” e “Jumpin’ Jumpin’”, non ci sorprende che l’album ottenga sette dischi di platino, 2 nomination ai Grammy, un Image Award riconosciuto dalla NAACP e il gruppo venga chiamato a contribuire alle colonne sonore di film come “Romeo Must Die” e “Men In Black”.
Ma, con il successo, arrivano anche i problemi. Nel marzo 2000 LeToya e LaTavia lasciano la band a causa di divergenze colossali con Matthew Knowles che, insieme alla figlia, sembra tiranneggiare la gestione del quartetto. Mentre il caso viene risolto in tribunale, vengono aggiunte Michelle Williams e Farrah Franklin (con quest’ultima che abbandona dopo soli 5 mesi). Adesso le Destiny’s sono un trio e – con questa formazione – raggiungono la consacrazione internazionale grazie al terzo lavoro in studio, “Survivor” che le rende beniamine di MTV e fa impazzire i fan di tutto il mondo. La definitiva spinta al gotha delle divine, è data da “Independent Women Part 1”, il theme-tune di “Charlie’s Angels”, che diventa la canzone più ascoltata in radio in tutto il mondo (140.4 milioni di plays) superando così il record detenuto da “No Scrubs” delle TLC, uscito nel 1999. Se non fosse abbastanza, la traccia debutta alla #1 della classifica UK, un vero e proprio evento per una girl-band americana visto che non succedeva dai tempi delle Bangles (si parla degli anni Ottanta!).
“Survivor” così si aggiudica quattro Billboard Awards, 2 American Music Awards e 5 nomination ai Grammy.
Mentre ancora le tre stanno godendo del successo ottenuto e si sono definitivamente prese il posto d’onore nella schiera delle più sexy d’America (guardate “Bootylicious” per credere), Beyoncé, fresca vincitrice (2001) del premio di Migliore Autore Pop dell'anno assegnato dalla prestigiosa American Society of Composers, Authors and Publishers, tenta la strada solista e lo fa proprio grazie al cinema. I produttori di “Austin Powers 3 - Goldmember” le offrono la parte di protagonista femminile nel film della fortunata serie e, per l’occasione, Beyoncé sforna il suo primo singolo solista "Work it out”.
Segue un periodo in cui l'artista si concentra principalmente sui progetti solisti. Nel 2003 esce il suo primo album solista Dangerously in Love. Neanche a dirlo fa il botto: trascinato dal singolo "Crazy in Love" (e dal successivo "Baby Boy") vende 317.000 copie nella prima settimana ed è già disco di platino a un mese dall'uscita. In totale venderà 4 milioni di copie solo negli USA e 7 in totale, scalando le classifiche di mezzo mondo. Quando sia il suo singolo che l'album scalano simultaneamente fino alla vetta le chart americane e britanniche, Beyonce centra un traguardo che solo pochi altri (e tutti uomini) hanno raggiunto: i Men at Work nel 1983 e artisti del calibro di Simon e Garfunkel, Beatles e Rod Stewart a cavallo tra gli Anni Sessanta e Settanta. Alla cerimonia dei Grammy del 2004 si aggiudica ben 5 premi, tra cui Best Female R&B Vocal Performance per "Dangerously in Love 2", e Best Contemporary R&B Album. Non solo: porta a casa anche il Brit Award 2004 come Best International Female Solo Artist in Inghilterra. *** Dopo tre anni di successi on her own, Beyoncé incrocia nuovamente il suo destino con quello di Kelly Rowland e Michelle Williams per il quarto album del trio: "Destiny Fulfilled" (2004). Un titolo che è un vero annuncio di scioglimento. L'annuncio ufficiale viene dato alla fine dell' estenuante tour "Destiny Fullfilled and Lovin'It" e l'uscita della raccolta "#1's" mette la parola fine all'avventura delle tre bandgirl, premiate nell'edizione 2005 del World Music Awards come la girl-band più vincente al botteghino di tutti i tempi con oltre 50 milioni di dischi venduti.
Nel settembre del 2006 esce il suo secondo album solista "B'Day", a celebrare il suo venticinquesimo compleanno. Neanche a dirlo, i singoli estratti riprendono a scalare le chart mondiali e i premi riprendono ad accumularsi sul suo comodino. Nel tempo libero (…) la bella cantante coltiva anche la carriera cinematografica: dopo la sua esilarante interpretazione di Foxxy Cleopatra in Austin Powers al fianco di Mike Myers, ricompare nelle vesti di attrice al fianco di Cuba Gooding Jr dando qualche sferzata di energia al per il resto perdibilissimo " Fighting Temptation" (2003), e di Steve Martin ne "La Pantera Rosa" (2006). L'ultima sua fatica è "Dreamgirls", atteso negli USA per il dicembre 2006 in cui capeggia un cast stellare che comprende, tra gli altri, Jamie Foxx ed Eddie Murphy.










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