Barça sconfitto: l'Intercontinentale va in Brasile

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00domenica 17 dicembre 2006 22:01
YOKOHAMA (Giappone), 17 dicembre 2006 - Ecco dov'era finito Adriano... Già, si chiama proprio come l'ex Imperatore interista il brasiliano che firma nel finale a Yokohama una delle più clamorose sorprese nella storia del calcio. L'Internacionál batte il Barcellona, favorito extralarge del Mondiale per club, con una prestazione di grande cuore e saggezza tattica, sfruttando o probabilmente ispirando la serata di scarsissima creatività dei catalani, Ronaldinho in testa.
Abél Braga, l'allenatore del "Colorado Gaúcho" come i suoi tifosi chiamano la squadra di Porto Alêgre, mantiene la promessa d'inventarsi qualcosa, ordinando ai suoi due attaccanti, l'esperto capitano Fernandão (ex Olympique Marsiglia, così come il tecnico) e la giovane stella Alêxandre Pato, nemmeno diciott'anni, di giocare molto larghi sia per tenere bassi Zambrotta e van Bronckhorst sia per evitare di sparire nel "Triangolo delle Bermude" composto da Thiago Motta, Márquez e Puyol. E' una mossa intelligente, e Frankie Rijkaard ci mette un po' ad indicare la necessaria scalatura (un terzino avanza, un centrale lo rileva e Motta arretra a mantenere una coppia in mezzo) per liberare le sue forze esterne. Zambrotta soprattutto scende con grande continuità, arrivando tre volte al cross nel primo quarto d'ora (e al terzo giro la pericolosa girata di Gudjohnsen viene murata in corner da Fabiano Eller).
Il Barça cresce ma, marcato molto più fisicamente rispetto alla semifinale, gioca lento e in orizzontale, dando una netta sensazione di (inconcepibile, vista l'importanza della posta in palio) svogliatezza e permettendo quindi alla difesa di schierarsi sempre in tempo. Viceversa l'Inter, che sa di avere 5 possibilità su 100 di sfangarla, prova due o tre volte il suo lineare contropiede non arrivando mai a infastidire Valdés, ma offrendo comunque un'impressione di (potenziale) pericolosità. Senza esagerare, perché pur giocando moscio sono comunque gli spagnoli a sfiorare il vantaggio al 19' (botta di van Bronckhorst dalla distanza, e sulla respinta di Clémer Ronaldinho non trova la porta), al 26' (diagonale alto di Gudjohnsen da buona posizione) e al 36' (rasoterra di Ronaldinho appena fuori).
Arrivato in piedi all'intervallo, e tutto sommato senza nemmeno una faccia così, l'Internacional affronta ringalluzzito la ripresa immettendo dopo un po' il razzente Luíz Adriano (match-winner della semifinale) al posto dell'esausto e comunque ancora positivo Alêxandre Pato. Non basta: sopravvissuto anche a una percussione di Xavi, lasciato inizialmente in panchina (così come Thuram) e quindi inserito da un Rijkard che andava cercando col lanternino un po' di gioco, Braga toglie l'acciaccato Fernandão a favore di un'altra freccia offensiva, Adriano. Ed è lui a risolvergli la partita —e la carriera— tesaurizzando al 36' il contropiede condotto dal talentuoso Iarley, ex trequartista del Boca rientrato in patria dopo l'esperienza in "terra nemica" argentina, probabilmente il migliore in campo. I blaugrana sono a terra, lo si nota dal fatto che da lì alla fine, proprio la squadra che fa del possesso palla la sua forza, non riesce più a mettere insieme due passaggi di fila. L'incredibile è servito, Ronaldinho (in ombra, proprio contro la squadra con la quale da ragazzino, come trequartista del Grêmio, aveva dato vita a degli infuocati derby) prova ad esorcizzarlo ma la punizione gli riesce un filo esterna e l'assist a Iniesta è appena lungo. C'è poco da fare, quando si parla di Mondiale, il 2006 non è proprio il suo anno...
Per quanto riguarda le altre finali, in quella per il 3° posto la sorpresa del torneo, gli egiziani dell'Al Ahly, ha battuto 2-1 i messicani dell'América dell'ex laziale Claudio "Piojo" López, mentre venerdì i sudcoreani del Jeonbuk Hyundai Motors avevano conquistato il 5° posto con un netto 3-0 sui neozelandesi dell'Auckland City.
Appuntamento col titolo mondiale per il Barça ancora rimandato, dunque, per l'Internacionál è invece la prima Intercontinentale, la nona per una squadra brasiliana dopo quelle di Flamengo, Grêmio, le due del Santos e le quattro del San Paolo, che si era aggiudicato la coppa anche l'anno scorso, nella prima edizione del Mondiale per club, superando (fortunosamente) il Liverpool in finale. Con questo successo, il Sudamerica si porta a quota venticinque vittorie, contro le "solo" ventuno europee.



www.gazzetta.it-www.fifa.com

CAMPIONATO MONDIALE PER CLUB - Giappone 2006


SQUADRE PARTECIPANTI

CAMPIONE D'EUROPA: Barcellona (Spagna)
CAMPIONE DEL SUDAMERICA: Internacionál de Porto Alêgre (Brasile)
CAMPIONE D'AFRICA: Al Ahly (Egitto)
CAMPIONE DEL CENTRO/NORDAMERICA: América (Messico)
CAMPIONE D'ASIA: Jeonbuk Hyundai Motors (Corea del Sud)
CAMPIONE D'OCEANIA: Auckland City (Nuova Zelanda)

FINALISSIMA


Yokohama (International Stadium), domenica 17/12/2006, h. 11:25 italiane
INTERNACIONÁL DE PORTO ALÊGRE-BARCELLONA 1-0

Internacionál de Porto Alêgre (4-3-1-2): Clémer - Ceará, Indio, Fabiano Eller, Rubens Cardozo - Wellington Monteiro, Edinho, Alex (46' Vargas) - Iarley - Fernandão (76' Adriano), Alêxandre Pato (61' Luíz Adriano). In panchina: Renán, Marcelo, Hidalgo, Edígle, Fabinho, Léo, Perdigão, Élder Granja, Míchel. All.: Braga.
Barcellona (4-3-2-1): Víctor Valdés - Zambrotta (46' Belletti), Puyol, Márquez, van Bronckhorst - Andrés Iniesta, Thiago Motta (59' Xavi), Deco - Giuly, Ronaldinho Gaúcho - Gudjohnsen (89' Ezquerro). In panchina: Jorquera, Rubén, Edmílson, Sylvinho, Thuram, Saviola, Oleguér, dos Santos, Crosas. All.: Rijkaard.

Arbitro: Bátres (Guatemala).
Guardalinee: Pastrána (Honduras), Leál (Costa Rica).
Quarto uomo: Mohd Salleh (Malaysia).
Ammoniti: Indio, Adriano, Iarley (I); Thiago Motta (B).

Spettatori: 67128.
RETE: Adriano (I) 82'.


ALBO D'ORO

1960: Real Madrid (Spagna)
1961: Peñarol Montevidéo (Uruguay)
1962: Santos (Brasile)
1963: Santos (Brasile)
1964: INTER
1965: INTER
1966: Peñarol Montevidéo (Uruguay)
1967: Racing Avellaneda (Argentina)
1968: Estudiántes de La Plata (Argentina)
1969: MILAN
1970: Feyenoord (Olanda)
1971: Nacionál Montevidéo (Uruguay)
1972: Ajax (Olanda)
1973: Independiente Avellaneda (Argentina)
1974: Atlético Madrid (Spagna)
1975 non disputata
1976: Bayern Monaco (Germania Ovest)
1977: Boca Juniors (Argentina)
1978 non disputata
1979: Olimpia Asunción (Paraguay)
1980: Nacionál Montevidéo (Uruguay)
1981: Flamengo (Brasile)
1982: Peñarol Montevidéo (Uruguay)
1983: Grêmio Porto Alêgre (Brasile)
1984: Independiente Avellaneda (Argentina)
1985: JUVENTUS
1986: River Plate (Argentina)
1987: Porto (Portogallo)
1988: Nacionál Montevidéo (Uruguay)
1989: MILAN
1990: MILAN
1991: Stella Rossa (Jugoslavia)
1992: San Paolo (Brasile)
1993: San Paolo (Brasile)
1994: Vélez Sarsfield (Argentina)
1995: Ajax (Olanda)
1996: JUVENTUS
1997: Borussia Dortmund (Germania)
1998: Real Madrid (Spagna)
1999: Manchester United (Inghilterra)
2000: Boca Juniors (Argentina)
2001: Bayern Monaco (Germania)
2002: Real Madrid (Spagna)
2003: Boca Juniors (Argentina)
2004: Porto (Portogallo)
2005: San Paolo (Brasile)*
2006: Internacionál de Porto Alêgre (Brasile)
N-Unit
00martedì 19 dicembre 2006 23:46
Mi fa piacere per la squadra brasiliana, il Barca vince sempre tutto, una volta tanto...
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