E' Morto Clay Regazzoni

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dinda90
00venerdì 15 dicembre 2006 20:41
Lutto nel mondo dei motori: Clay Regazzoni, ex pilota di Formula Uno negli anni '70, è morto questo pomeriggio in un incidente stradale nei pressi di Parma. Nato il 5 settembre del 1939, Regazzoni vinse cinque gran premi tra il 1970 e il 1979. Nel 1980, durante una gara a Long Beach, rimase seriamente ferito alle gambe e alla spina dorsale in un grave incidente. Da allora fu costretto alla sedia a rotelle.

L'ex pilota della Ferrari, della Williams, della BRM e della Ensign si stava recando a Parma per un impegno quando la sua auto si è scontrata con un mezzo pesante. L'incidente sulla A1 al bivio con la A15 Parma-La Spezia all'altezza dl Km 103 è avvenuto - secondo quanto riporta il sito della società Autostrade - alle 15,55. Regazzoni aveva compiuto 67 anni lo scorso 5 settembre. L'incidente ha coinvolto la monovolume targata Montecarlo sulla quale viaggiava, un'altra vettura e un Tir sull'A1 Milano-Bologna, in direzione sud, nel territorio parmense nei paraggi dello svincolo per la A15 Parma-La Spezia.

Viaggiava su un Chrysler Voyager con l'insegna 'Clay Regazzoni Swatch', la sua linea, e con lo stemma della manifestazione Coppa Città d'oro di Bergamo. Sui documenti trovati dalla polizia stradale, il vero nome, Gianclaudio Giuseppe Regazzoni. A bordo una carrozzina per disabili. Il personale intervenuto sul luogo dell'incidente lo ha riconosciuto anche a vista.

.vieraldo.
00venerdì 15 dicembre 2006 22:03
Regazzoni: Montezemolo, uomo generoso
(ANSA) - BOLOGNA, 15 DIC - "Scompare un uomo coraggioso e generoso che ha sempre interpretato la vita in questo modo". Cosi' Luca di Montezemolo ricorda Regazzoni. "Per lui - aggiunge il n.1 della Ferrari - le corse erano sfida al limite. Insieme a lui e a Lauda ho festeggiato il mio primo mondiale alla Ferrari. E' un momento di grande tristezza, il suo carattere da 'svizzero-napoletano' lo rendeva unico". "Ha rappresentato un esempio di passione civile non comune", e' il ricordo del Ministro per lo Sport, Melandri.
.vieraldo.
00venerdì 15 dicembre 2006 22:04
Regazzoni andava a raduno auto
(ANSA) - PARMA, 15 DIC - Clay Regazzoni si stava recando a Parma dove era prevista la festa del Club Italia, associazione che riunisce possessori di auto storiche. La festa e' stata annullata. Regazzoni era uno dei soci fondatori dell'associazione. Intanto anche Niki Lauda ha ricordato l'ex pilota: "mi ha insegnato ad amare la vita. Perche' se c'era un talento di Clay superiore agli altri era il suo pensare positivo". Il presidente del Coni, Petrucci, ha ricordato che "Clay era sempre vicino a chi aveva bisogno".
dinda90
00sabato 16 dicembre 2006 19:50
Montezemolo: "Un uomo coraggioso"
Lauda: "Pensava sempre positivo"
Il presidente Ferrari: "Quel suo carattere da svizzero-napoletano rendeva Clay unico". Commosso anche Pancalli: "E' come se avessi perso un fratello". Sotto choc "il fratello" Niki

MILANO, 15 dicembre 2006 - "Con Clay Regazzoni scompare un pilota e un uomo coraggioso e generoso che ha sempre interpretato la vita in questo modo. Lo ricordo non solo come un mio pilota in anni indimenticabili, ma anche come un vero appassionato della Ferrari". Con queste parole, il presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo ha ricordato l'ex pilota di F.1 scomparso oggi a 67 anni in un incidente stradale. "Per lui - ha aggiunto Montezemolo - le corse erano ardimento e sfida da affrontare al limite, dal primo all'ultimo giro. Insieme a lui e a Niki Lauda ho festeggiato il mio primo Mondiale alla Ferrari, nel 1975, e non posso dimenticare i suoi grandi successi sulle nostre macchine sia di Formula Uno che Sport. È un momento per me di grande tristezza, anche perché il suo carattere da 'svizzero-napoletano' lo rendeva unico, anche al di fuori delle corse. E sono tantissimi i ricordi che mi tornano alla mente".
"Lui mi ha insegnato ad amare la vita". Così Niki Lauda ricorda "l'amico, il fratello" Clay Regazzoni. Il pilota austriaco, che assieme a Regazzoni guidò prima in BRM e col quale poi formò la grande coppia ferrarista dal 1974 al 1977 (mondiale di Lauda nel '75), ha appreso la notizia della morte di Regazzoni da un giornalista italiano. "Siete stati voi, praticamente, ad informarmi - commenta dalla sua casa austriaca -. Per me è stato uno choc, non me lo sarei mai aspettato. Tanto più morire in un incidente stradale. Per uno come Clay mi sembra una beffa del destino". "Il gusto della vita - commenta Lauda - l'ho imparato proprio da Clay, e dopo il mio incidente (al Nurbrurgring nel '76, ndr) il suo insegnamento è stato ancora più prezioso. Perché se c'era un talento di Clay superiore agli altri questo era il suo pensare positivo. In Ferrari abbiamo anche avuto dei problemi, lui era molto diretto, abbiamo anche avuto dei litigi, ma l'ho sempre vissuto come un gesto di grande lealtà". "L'ultima volta che ci siamo visti è stato lo scorso anno a Montecarlo, in occasione del Gran Premio. Ancora una volta mi ha colpito il suo pensare positivo, la sua incredibile voglia di vivere. Lui amava ridere, e quel giorno abbiamo passato alcune ore insieme divertendoci come ai vecchi tempi". Da Clay Regazzoni Niki Lauda ha imparato "il gusto della battuta, ma anche il gusto del rischio ai tavoli da gioco, o il gusto delle belle donne. Uscivamo spesso insieme quando correvamo in Ferrari, ma io ero timido. È stato lui a insegnarmi come si deve fare". Clay Regazzoni era anche un grande pilota. "Su tutti - ricorda Lauda - mi viene in mente il GP di Montecarlo del 1976. Lo vinsi io, ma Clay fu a lungo in testa alla corsa e quel giorno andava fortissimo. Per me fu tra i Gran Premi più difficili della mia carriera, ma ricordo che potei vincerlo solo perché lui ebbe un problema".
Al pensiero di Montezemolo si aggiunge quello del commissario della Federcalcio Luca Pancalli, profondamente colpito: "È come avere perso un fratello. Io e Clay eravamo legati da una sincera e profonda amicizia, sin dai tempi in cui avevamo costituito insieme la Fisaps (Federazione italiana automobili patenti speciali), che oggi fa parte del comitato paralimpico. Quando si perde un amico è sempre molto doloroso. Certo che, per un grande pilota come lui, morire in un incidente d'auto è davvero una beffa del destino. Mi preme ricordare la sua grande voglia di vivere e di stare vicino ai ragazzi disabili".
Commosso anche Frank Williams, patron dell'omonima scuderia di F1. Il 14 luglio 1979 il pilota svizzero, nel GP di Gran Bretagna sul circuito di Silverstone, vinse la sua ultima gara in carriera, che coincise con il primo successo in assoluto per il team inglese. "Io, Patrick Head e gli altri membri del team ricorderemo sempre Clay - sono le parole di Frank Williams -. La sua vittoria a Silverstone ha segnato probabilmente il momento più importante nella storia del nostro team. Era un un vero gentleman ed è sempre stato un piacere averlo con noi in squadra".
v"In macchina era stato un grande - ha detto Flavio Briatore, che questa sera si trova a Milano in una serata di gala organizzata in suo onore e alla quale partecipano personaggi del mondo della moda, dello spettacolo e della politica (presenti tra gli altri Dolce e Gabbana, Naomi Campbel, Ignazio La Russa e Daniela Santanchè) -, tutta la sua vita, tutto il suo destino è stato legato alle auto. Ci conoscevamo da tanto tempo, era una persona per la quale avevo molta, molta simpatia. Mi dispiace davvero"
Non ha voluto far mancare il suo omaggio a Regazzoni neppure il ministro per le Politiche giovanili e le Attività sportive, Giovanna Melandri: "Esprimo il mio cordoglio per la sua tragica scomparsa. Regazzoni non è stato solo un grande uomo di sport, il cui nome è indissolubilmente legato a quello dell'automobilismo, ma ha rappresentato un esempio di passione civile non comune. Non si è mai voluto arrendere dinnanzi ai limiti fisici, dedicandosi con tenacia ed energia all'abbattimento di quelle barriere che impediscono a una persona disabile di potersi inserire appieno nella vita e nella pratica sportiva. Ai familiari giungano le mie più sentite condoglianze".
gasport
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