Niente radio, né grandi sponsor, solo l’entusiasmo del 22enne dj Rasm: «Ho deciso di fare le cose in grande, ma paga mamma»
Nel 1998 si è tenuto al Forum di Assago l'ultimo «Hip Hop Village», manifestazione rap organizzata da Radio Deejay: tra gli ospiti, Frankie Hi-Nrg e Neffa; presentatore, Albertino; spettatori, circa 12 mila. Poi ci sono state le gare di freestyle al Chiringuito di via Farini, oggi i b-boy si ritrovano il venerdì al Rolling Stone, ma di raduni così grossi a Milano neanche l'ombra. Ancora per poco: sabato al Mazda Palace si terrà l'«Hip Hop Motel», 10 ore di concerti no-stop, dalle 14 a mezzanotte, con alcuni esponenti della scena nostrana e lo statunitense Redman. Dietro a quello che è stato annunciato come l'evento hip hop dell'anno, però, niente emittenti radio né grandi sponsor. Solo l'entusiasmo di un ventiduenne cresciuto ascoltando Dr. Dre e i Sangue Misto e deciso a mettere a frutto la sua passione: Marco Frasca, alias Dj Rasm. «Dall'età di 18 anni a oggi — racconta — ho lavorato in molti locali, promuovendo serate rap a Seveso, il mio paese. Questa volta ho deciso di fare le cose in grande, chiamando a raccolta artisti italiani che conosco personalmente e facendomi aiutare per le spese dai miei genitori».
Per buttarsi nell'impresa il giovane deejay non poteva scegliere momento migliore: negli ultimi tempi l'hip hop sta vivendo una stagione particolarmente fertile, basti pensare al successo di Mondo Marcio, finito negli scorsi mesi sulle copertine di tutti i giornali, e di Fabri Fibra, pompatissimo su Mtv. Ironia della sorte, i due non parteciperanno all'«Hip Hop Motel». «Questioni organizzative: si sono messe di mezzo le case discografiche», spiega Marco. Il quale, in compenso, è riuscito a ingaggiare uno dei suoi idoli, Redman, trentacinquenne del New Jersey con alle spalle importanti collaborazioni con lo storico gruppo degli Empd, con Method Man dei Wu-Tang Clan (suo compagno anche nel film «Due sballati al college» del 2001) e ancora con Busta Rhymes, gli Offspring, Pink e Christina Aguilera. «Non canterà solo pezzi vecchi — anticipa Dj Rasm —, presenterà cose nuove, sta già lavorando al suo prossimo disco».
A condurre la kermesse ci saranno Esa, Tormento e Rido Mc. «Mancava un'ufficializzazione dell'interesse che l'hip hop sta suscitando in Italia — commenta quest'ultimo, autore del programma «Rapture» su All Music -, quindi è bello che ci si possa ritrovare in tanti per fare festa insieme». Per circa 20 minuti a testa si esibiranno poi Bassi Maestro, gli Spregiudicati, One Mic, Ape, Shocca, Frank Siciliano, StokkaMadbuddy, Turi, Inoki, Colle Der Fomento, Vacca, Alkemy, Cor Veleno e i milanesi Club Dogo. Uno di loro, Gue Pequeno, si lamenta: «Nel resto d'Europa l'hip hop è seguitissimo, noi come al solito siamo indietro su tutto, ma finalmente le major si sono rese conto che vale la pena investire su artisti "urban". Anche noi, che ci autoproduciamo, stiamo ricevendo offerte, speriamo di firmare un contratto senza troppi compromessi. Rappare sembra facile, ma è un lavoro serio. E non è da tutti».
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