Moggi: "La cupola ora è a Milano"

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nunzia-lo
00domenica 5 agosto 2007 11:01
MOGGI ATTACCA: "IL POTERE E' A MILANO"
ROMA - E' tornato. Luciano Moggi non perde occasione per difendere il suo passato operato ai vertici del calcio italiano (e c'è chi dice che tuttora fra le sue dimore di Monticiano e Napoli sia molto in voga un certo peregrinare di dirigenti e procuratori in cerca di consulenze-consigli). L'occasione per ribadire la sua personale apologia gli è stata fornita da una serata in piazza organizzata da Filippo Berselli, sindaco di Montefiore Conca, paese nei pressi di Rimini. 'Big Luciano' (o 'Big Accusato', fate voi..) è un autentico fiume in piena...

JUVENTUS POCO DIFESA
"Solo io ho difeso veramente la Juventus mente gli attuali dirigenti si sono fatti processare ammettendo sin da subito tutte le colpe ipotizzate dall'accusa. Che difesa è questa? Così sono capace anch'io di fare l'avvocato: anzi, se Montezemolo avesse difeso la Juventus come ha difeso la Ferrari non ci sarebbe stata la Serie B. Un regolamento di conti tra fazioni degli Agnelli? Non lo so, certo che dai giornali emergono cose che non immaginavo neppure".

MOGGI ERA IL CULMINE DI CALCIOPOLI?
"Sono stato dipinto come il colpevole di tutti i mali del calcio. Anche al Commissario Rossi hanno detto che bastava far fuori me e la Juve e si sarebbe risolto tutto. E invece, dopo che se n'è andato, non è cambiato niente. La verità è che la cupola è sempre quella di prima, con Carraro al vertice e dietro tutti i soliti nomi. Ora però vedo qualche dubbio nella giustizia sportiva: del resto è chiaro che sono stati fatti tanti errori in tutte quelle accuse assurde fatte a me e alla Juve. Vi dico una cosa: io ero bravo solo perchè lavoravo molto più degli altri. Nel calcio, a me non la canta nessuno: io ho troppa esperienza e ho sempre lavorato per mettere le mie squadre nelle condizioni ideali per dare il massimo".

CAPITOLO INTERCETTAZIONI: MILAN E INTER
"Nell'enormità delle intercettazioni delle mie telefonate non c'è niente di particolarmente rilevante. Era molto peggio quello che si sono detti Meani (addetto agli arbitri del Milan) e Collina, che ora è pure diventato designatore. Loro potevano farlo perché sono amici? E allora io, perché non potevo chiamare Bergamo, una persona che conosco da trent'anni? Per non parlare dell'Inter: mi chiedo perché l'Inter non sia stata intercettata e mi rispondo che Tronchetti Provera chiudeva la cornetta. Tutti chiamavano i designatori: evidentemente solo l'Inter non chiamava: si vede che la Telecom non sentiva. Senza contare che alcuni, come Carraro e Galliani, conoscevano in anticipo il contenuto delle intercettazioni e forse anche John Elkann, visto quello che ha detto dopo. Le mie Sim straniere? Era un modo per difendermi"

L'ATTUALE POTERE DELL'INTER
"Adesso tutto il potere è a Milano: l'Inter vincerà per quattro anni lo scudetto. Certo, per vincere il primo scudetto sul campo dopo 18 anni c'è voluto tutta questa faccenda e hanno dovuto prendere Vieira e Ibrahimovic, due giocatori che io non avrei mai ceduto ai nerazzurri. Anzi, per darli all'Inter, la Juventus ha pure creato delle minusvalenze".

BERLUSCONI E IL GIALLO DELL'OFFERTA
"Berlusconi mi chiamò: lo incontrai e lui mi propose una candidatura sportiva, non politica. Curioso che tutto quanto sia iniziato dopo quell'incontro...."

MOGGI VERSIONE INDOVINO
"Il prossimo campionato? Lo vincerà ancora l'Inter davanti a Roma, Milan e Fiorentina. La Juventus arriverà quinta e non farà la Champions".

(Luigi Sinibaldi)

calciomercato.it
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