Secondo il "Sun", l'ucraino ha ricevuto ieri da Abramovich il "placet" per lasciare Londra. Ora la trattativa è fra Chelsea e Milan: offerte 12 milioni di sterline e Kaladzde. E domani l'attaccante sarà ospite di Berlusconi
MILANO, 22 maggio 2007 - Abramovich ha messo alla porta Shevchenko. L’indiscrezione è del Sun che nell’edizione odierna ha rivelato i futuri programmi dell’ucraino, dopo aver incassato il “placet” del proprietario del Chelsea a un suo ritorno al Milan, “placet” che suona per la verità più come una clamorosa bocciatura, alla luce soprattutto dei 30,8 milioni di sterline (circa 45 milioni di euro) spesi l’estate scorsa per portarlo a Londra.
SUMMIT AD ATENE - Stando al tabloid, Sheva, approfittando dell’invito personale che gli ha fatto il presidente Silvio Berlusconi per assistere alla finale di Champions League di domani sera, incontrerà i dirigenti rossoneri oggi ad Atene per discutere i termini dell’accordo economico, ma il Milan dovrà comunque trovare un’intesa soddisfacente con il Chelsea e questo è il nodo vero della vicenda. La società di via Turati punta, infatti, al prestito modello Crespo, mentre i Blues vogliono soldi “cash” o, in alternativa, soldi più contropartita tecnica.
OFFERTA ROSSONERA - E, in questo caso, l’offerta del Milan si quantificherebbe in 12 milioni di sterline (circa 17,6 milioni di euro) oltre a Kaladze: una soluzione che, tutto sommato, potrebbe anche accontentare Mourinho, che da settimane ripete che vuole forze fresche soprattutto in attacco, dopo l’infelice stagione del bomber ucraino, e il suo primo obiettivo, nel caso in cui riuscisse finalmente a liberarsi di Sheva, sarebbe Carlos Tevez, che piace anche al Real Madrid. Fra l’altro, l’eventuale arrivo di Kaladze nell’affare Shevchenko permetterebbe ai londinesi di vendere con maggior tranquillità al Psv Eindhoven un altro flop di stagione come il difensore olandese Khalid Boulahrouz e di prendere al tempo stesso il brasiliano Alex.
SHEVA COME BACK - Pochi giorni fa, l’ex attaccante del Milan aveva giurato di voler restare a Stamford Bridge per dimostrare che l’etichetta di “fallimento dell’anno” non era affatto meritata, visti gli infortuni e le difficoltà incontrate ad inserirsi in uno schema di gioco a lui non esattamente congeniale. Ma la conferma di Mourinho sulla panchina dei Blues, rafforzata anche dalla conquista della FA Cup di sabato scorso, e i problemi avuti dal giocatore durante tutto il campionato, sembrano aver avuto un peso determinante nella decisione. E quando anche l’ultimo tassello è andato a posto, ovvero il permesso di Abramovich, incassato da Sheva giusto ieri, ecco che il “ritorno a casa”, inteso come Milan, sembra ormai davvero dietro l’angolo. Di Atene.
gazzetta