00 01/10/2006 15:32
C'erano una volta Ka e Dani, due ragazzi che facevano rock nella cantina di un locale vicino Legnano. E c'erano, un'altra volta, Ste e Pedro, che suonavano grunge con il loro gruppo. Un giorno, i quattro si conoscono (tramite la scuola e l'Accademia di Musica) e decidono che amici, ragazze e tutto il resto passa in secondo piano. Decidono di fare musica sul serio. E decidono di fare punk. Era il 10 Maggio del 2000. Così nascevano i Finley.

Michael Finley è un giocatore del basket Nba, Dallas, ma i quattro non sono cestisti convinti: la scelta, spiegano, è dovuta alla musicalità del nome. I Finley iniziano la loro gavetta come mille altri gruppi della scena giovane italiana: concerti, esibizioni, feste, ogni palco è buono per loro all'inizio. E sul palco sfornano un pop punk travolgente, capace di far battere il piede al primo ascolto.
"Abbiamo iniziato come tanti" spiega Ka "suonando "Basket Case" dei Green Day. Poi basta cover e ci abbiamo messo del nostro!".
"Scriviamo i pezzi a otto mani" racconta Dani, il batterista: "A volte uno di noi sforna tutto, musica e parole, altre volte lavoriamo insieme, a casa, dove capita, anche a lezione all'università".

I quattro sono cresciuti a pane, punk e rock, ascoltando e riascoltando e "digerendo" tutta la scena punk californiana, dai Green day ai Blink 182, ma anche gruppi come NoFx, Rufio, Yellowcard.
Insomma, almeno all'inizio nella band c’erano due anime: quella punk e quella hardcore. Poi, il lavoro in studio (o meglio in cantina) e dal vivo (più di trenta esibizioni) li porta a battezzare il loro genere. E il singolo "Tutto E' Possibile", che nasce dalla versione inglese del brano ("Make up your own mind") è uno dei primi sfornati dalla band di Legnano: "Adesso la nostra musica è un pop punk, un punk più pulito e ordinato" spiega Pedro, il cantante. "Comunque anche se molti diranno che è musica commerciale, il nostro non è un compromesso, è una precisa scelta musicale".
Le canzoni dei Finley parlano di vita vissuta, di storie quotidiane di ragazzi, dell'incontro tra due ragazzi ("Ray of light"), ma anche delle false promesse ("Dollars and cars") e, come in "Tutto è possibile", un inno potente e gioioso all'individualità e all'anticonformismo, del non farti etichettare e di vivere la vita a modo tuo.
Questa è la lezione del punk targato Finley.

Inglese o Italiano?
I Finley cantano alcune canzoni in inglese, altre in italiano."Non c'è nessuna forzatura", spiega Pedro, "a volte il brano nasce in italiano, altre volte in inglese".
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Mi guardate male perchè sono DIVERSA...io vi guardo e rido pechè siete tutti UGUALI.
Emily Strange

Arriva un momento nella vita in cui non rimane altro da fare che percorrere la propria strada fino in fondo. Quello è il momento d'inseguire i propri sogni, quello è il momento di prendere il largo, forti delle proprie convinzioni.

Un giorno anche la guerra si inchinerà davanti al suono di una chitarra.
Uccidere è il coraggio di un momento...vivere il coraggio di sempre.
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