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metallica
I Metallica, con i Rolling Stones e pochi altri, sono tra i pochissimi casi di gruppo di musica popolare la cui fama è direttamente proporzionale alla propria importanza storica. Il primo atto della rivoluzione dei Metallica (1981, Los Angeles, California) consistette nel cambiare la cultura di massa dei giovani, più o meno disadattati, losangelesi. Costoro, a inizio anni 80, tutto sommato passarono da una cultura hardcore a una cultura heavy-metal (con questo i Metallica importarono di fatto la NWOBHM in America, che all'epoca male la conosceva e peggio la considerava). Già il fatto che l'hardcore e l'heavy-metal (thrash, speed) siano entrambi fenomeni losangelesi dimostra quanto il secondo sia debitore del primo (per quanto riguarda il rapporto tra punk e metal in Inghilterra si consideri che vi si inserì di mezzo il fenomeno newyorkese dei Ramones). Il secondo atto della rivoluzione dei Metallica consistette nel diffondere in tutto il mondo il linguaggio thrash e speed, sul quale si baserà ogni forma di metal anni 80 e 90. Il terzo atto della rivoluzione dei Metallica consistette nel diffondere in tutto il mondo un atteggiamento nichilistico interiore, di contro a un atteggiamento socio-politico pacifista e umanitario. Il quarto atto della rivoluzione dei Metallica consistette nel fare e disfare l'heavy-metal: nel 1983 istituzionalizzarono il thrash e lo speed, nel 1984 fusero i due stili in quello che è il sound heavy-metal vero e proprio, nel 1991 riportarono questo sound a più involute architetture rock (segno della fine del genere). Tecnicamente i Metallica partirono da quello che grazie a loro fu riconosciuto essere l'invenzione dei Motorhead (il thrash-metal), giunsero a quella che propriamente è la loro invenzione (lo speed-metal) e convogliarono il tutto in un granitico sound che è il solo a rivendicare propriamente l'appellativo di heavy-metal. L'album speed e thrash è Kill'em All. L'album heavy-metal, come sintesi e superamento dei sue stili precedenti, è Ride The Lightning. I Metallica si presentarono come il gruppo rock più violento, veloce ed estremo (sotto tutti i punti di vista) di sempre. In realtà, per quanto giovanissimi, erano innanzitutto dei profondi conoscitori della storia della musica rock. A posteriori è possibile dire che quello che allora fecero i Metallica non fu altro che trarre le conclusioni inevitabili dalle premesse che si posero loro davanti. Queste premesse andavano dal satanismo dei Black Sabbath all'edonismo degli Aerosmith (ovviamente passando per Deep Purple e Rush), ma di fatto erano incentrate sui gruppi metal e punk inglesi, nonché su quelli hardcore californiani di fine 70 e inizio 80. I Metallica fecero programmaticamente quello che i Motorhead avevano fatto d'istinto: fondere metal e punk. Solo che all'epoca e nel luogo dei Metallica, il punk si chiamava hardcore ed era qualcosa di sostanzialmente diverso dal parente inglese. In Inghilterra, mentre la NWOBHM ostentava il purismo metal, non solo il metal riprendeva dal punk (Motorhead), ma anche viceversa: Exploited, Discharge, Anti-Nowhere League furono una delle più importanti fonti d'ispirazione per i Metallica. Metallica che avevano un gran da fare per non lasciarsi sfuggire i prodotti più estremi ed eterodossi del metal britannico che nel 1980 era in fibrillazione. Eterodossi perché più che guardare alla NWOBHM in senso stretto (Judas Priest, Iron Maiden, Saxon, Rainbow), i Metallica nacquero grazie alla spinta di gruppi polemici rispetto al movimento prevalente in Inghilterra: oltre ai Motorhead, soprattutto e a vario titolo l'avanguardia di Venom e il retrò dei Diamond Head furono indispensabili per gli americani. Americani che in patria non avevano una tradizione metal: se i vecchi hard-rocker Lynyrd Skynyrd e Blue Oyster Cult potevano insegnare qualcosa sull'architettura dei brani, erano i nuovi hard-corer Misfits e Dead Kennedys a insegnare la legge della violenza e soprattutto della velocità d'esecuzione. Dall'Europa, Accept e Mercyful Fate erano infine fulgidi esempi di come il metal fosse a un sol passo dal raggiungere il suo versante più heavy. Ma la rivoluzione più importante dei Metallica fu di scindere l'identificazione sino allora ineliminabile nel rock più di qualità, ovvero quella tra arte e vita. Con i Metallica, il metal diviene un genere di consumo non perché sia fatto in modo commerciale, bensì perché tratta rivoluzioni che non sono rivoluzioni, ossia tratta di norme etico/esistenziali da dosare nella vita quotidiana tanto dell'impiegato quanto del parlamentare. Che poi i Metallica siano stati il culto, primariamente, di chi non ascolta il metal ma di chi vive il metal o per il metal, significa solo che ogni oggetto con più funzioni consente anche fruitori con più caratteri. A onore dei Metallica spetta poi il fatto di essere stati sempre dei rocker puri e crudi, senza nessuna concessione a effetti in studio, d'orchestra, elettronica o altro. I loro brani - anche i più mediocri - sono concepiti prima dal vivo e in garage, poi e casomai messi in studio e su disco. Ascoltarsi un live dei Metallica o un disco da studio è quasi lo stesso. E solo i grandi del rock riescono in questo. Un discorso a parte merita quanto segue. Di solito i metallari sono avversi al punk. E questo con tutte le ragioni culturali e musicali. Spiace quindi dover dire agli attuali metallari (come ai loro padri) che osannando i Metallica osannano anche il loro nemico, ossia il punk; o meglio: l'hardcore. I Metallica, la quintessenza dell'heavy-metal, sono heavy (speed, thrash) e non solo metal (Judas Priest, Iron Maiden), proprio perché hanno imparato la lezione dell'hardcore. Essere seguaci dell'heavy-metal significa, per quanto indirettamente, essere dei seguaci dell'hardcore. La storia sociale in questo ci dà ragione. Los Angeles (o tutto il mondo del rock duro?), prima dell'avvento dei Metallica era sostanzialmente divisa tra hardcorer e metallari. I secondi ritenevano i primi dei mocciosi e questi a loro volta dei buffoni gli altri. Ma che cosa voleva dire essere dei metallari nella Los Angeles dei primissimi anni '80? Esserlo nella Londra coeva significava essere dei seguaci della NWOBHM. A Los Angeles, dove Iron Maiden e compagnia troveranno veri proseliti solo dopo che i Metallica avranno sfondato (all'epoca era anche difficile, per il losangelese che avesse voluto, procacciarsi dischi europei), essere dei metallari significava avere come modello di vita l'hard-rock di Motley Crue, Ratt e Van Halen. La situazione losangelese è sintomatica: non è che hardcore e metal siano inconciliabili (altrimenti non sarebbero stati possibili i Metallica), ma che solo un certo tipo di metal, quello classico, è inconciliabile con l'hardcore. Gli hard-corer losangeliani erano in reciproca intolleranza con i metallari concittadini, perché questi in realtà erano degli hard-rocker, degli epicurei, più vicini alla cultura del rock n' roll che a quella nichilista degli anni 80. I Metallica, portando a mezzo hardcore il metal negli anni 80, non solo lo estraniarono formalmente dal vecchio hard-rock anni '70, ma lo ripulirono contenutisticamente di tutto un retaggio inconciliabile con la nuova temperie negativa, pessimistica e apocalittica (ed è questa ed in questo senso "new wave") dei nascenti anni 80 (temperie che l'hardcore già a suo modo aveva interpretato). I Metallica a Los Angeles spazzarono praticamente via le due frange del rock duro, convogliandole in una sola; nel resto del mondo inondarono di prassi hardcore i vari metallari che pure di questo né si rendevano conto né questo avrebbero sottoscritto. Nel maggio del 1981 in occasione di un concerto di Michael Shenker (storico chitarrista di Scorpions e UFO) a Newport Beach, in California, il diciottenne chitarrista James Hetfield (Los Angeles, 1963: con una situazione familiare difficile) incontra per la prima volta il coetaneo batterista Lars Ulrich (Danimarca, 1963: faceva parte di un fan club dei Motorhead ed era in stretti rapporti con i Diamond Head). Ai due si aggiungerà, alla chitarra solista, il ventenne Dave Mustaine (California, 1961). Nel marzo del 1982 i Metallica, che non hanno ancora un bassista fisso, esordiscono dal vivo al "Radio City" di Anaheim e ipotecano il proprio futuro suonando di spalla ai già classici Saxon al leggendario "Whiskey A Go-Go" di Los Angeles. Il 14 giugno 1982 i Metallica appaiono per la prima volta su vinile con il brano "Hit The Lights", nella compilation della Metal Blade, Metal Massacre, voluta dal giovanissimo Brian Slagel. La Metal Blade è tra le primissime label indipendenti americane a incentrarsi sul metal (la maggior parte delle label indipendenti americane dell'epoca si davano all'hardcore). Teoricamente, potremmo dire che la Metal Blade porta dall'Inghilterra il metal (NWOBHM) e lo fa sbocciare nell'heavy-metal (thrash-speed) americano. Di fatto però, se è vero che solo grazie alla Metal Blade (e a riviste, che comunque anche in America iniziavano a girare, tipo "Metal Mania") i gruppi inglesi trovarono proseliti negli Stati Uniti, tuttavia è solo grazie ai Metallica che il metal divenne "heavy". Non a caso, gli altri gruppi di quella comunque mitica compilation (quali Black 'N' Blue, Bitch, Cirith Ungol) erano sostanzialmente hard-rock e in ogni caso vicini alla NWOBHM dei Saxon più che a quella (d'avanguardia e davvero metal) degli Iron Maiden. Nel tempo, usciranno una dozzina di compilation Metal Massacre, paradossalmente tutte incentrate su quello che derivò da quel solo brano d'avanguardia proposto dai Metallica in mezzo a tante mediocrità ora dimenticate. Nel luglio dell'82, sull'onda dei primi successi sotterranei, i Metallica (intanto, non senza intelligenza, definiti "i Ramones dell'heavy-metal") incidono il demo No Life 'Till Leather (riedito nel 1997 come sorta di bootleg dal titolo The Early Days) contenente quasi tutto il materiale che sarà convogliato l'anno successivo nel primo album. Nel mentre, però, il factotum della Metal Blade, Brian Slagel, resosi conto che a Los Angeles il glam retrò dei Motley Crue e dei Ratt era più apprezzato dell'innovativo sferragliamento dei gruppi di Metal Massacre, decide di portare la sua carovana di band sino a San Francisco. A San Francisco i Metallica trovano in Cliff Burton (ex Trauma; California, 1962 - Svezia, 1986) quello che cercavano: un bassista capace di reggere la velocità e la violenza del loro sound. Così dal 28 dicembre 1982 quello che ora è un quartetto stabile si trasferisce con tutta la strumentazione al 3132 di Carlson Boulevard, nel centro di El Cerrito. Il 1983 è l'anno dei Metallica. Abbandonati Brian Slagel, la Metal Blade, Los Angeles e San Francisco (dove per un motivo o per l'altro non erano riusciti a racimolare quella decina di migliaia di dollari che all'epoca servivano per una registrazione professionale), i Metallica furono chiamati dalla parte opposta dell'America, nel New Jersey, lontano da ogni capitale musicale, da un allora sconosciuto Johnny Zazula, giovane e abbiente appassionato di metallo che aveva fondato l'etichetta indipendente "Megaforce" (di lì a poco destinata al mito). È durante il viaggio da San Francisco al New Jersey che Mustaine rompe col resto del gruppo: suonerà per l'ultima volta il 9 aprile al "The Ritz" di New York; nel futuro lo attenderanno i suoi, e suoi e basta, Megadeth. Il 16 aprile Kirk Hammet (New York, 1962, ex Exodus: uno dei gruppi più importanti del metal, che per colpa del forfait di Hammet rischiò di sciogliersi e tardò il proprio esordio di un paio d'anni) debuttò con i Metallica a Dover, New Jersey. Hammet è un chitarrista più speed e meno thrash di Mustaine: di fatto nei Metallica sarà la chitarra solista (Hammet appunto) a fare speed e quella ritmica (Hetfield, tra l'altro per natura più vicino a questo stile) thrash. Ma il fatto è che Hammet non è un compositore, mentre Mustaine sì: con Hammet al posto di Mustaine, Hetfield e Ulrich ebbero un compositore in meno e un servizievole esecutore in più. Hammet suona speed metal, ma da sempre la sua passione (come ogni chitarrista-solista) sono stati i virtuosi dello strumento (Hendrix, Satriani, Page), specie se con un tocco latino (Santana, Jerry Garcia). Il 10 maggio cominciano le registrazioni dell'album d'esordio (durarono 6 settimane). Il 25 luglio esce Kill'em All, che vende 7000 copie in un attimo (non poche, vista la distribuzione indipendente e il genere, da una parte avanguardistico e dall'altra mal visto in America). Ma fu in Inghilterra, la patria del metal classico, che i Metallica, com'era ovvio, trovarono al momento i consensi maggiori: furono visti (e lo erano) quali innovatori, sul lato estremo, di un genere, la NWOBHM, che rischiava di chiudersi su se stesso. Quello che gli inglesi non videro e non potettero vedere furono i rapporti che i Metallica avevano con lo spauracchio dei metallari, ossia il punk. Se i Metallica (e l'heavy-metal come speed e thrash) sono inspiegabili senza l'hardcore americano, lo sono altrettanto senza tutti quei fondamentali gruppi inglesi passati alla storia come punk-metal: Discharge (i più notevoli ed estremi), Exploited, Anti-Nowhere League, Rudimentary Peni. Gruppi nati, nell'unica patria del metal e del punk (i due stili rock più influenti di sempre), a testimonianza del fatto che non era più possibile, sotto uno stesso tetto (Londra), far finta di non conoscersi. Del resto punk e metal sono fenomeni da circoscrivere nella fine degli anni 70. Col punk-metal, con la coincidenza degli opposti, quei basilari gruppi d'avanguardia (e perché non si parla mai d'avanguardia in campo hard?), vollero far notare anche come si fosse giunti agli anni 80.

Kill 'Em All.1983, 10 brani, 51:03. Produttori: Jon Zazula (poi con Antrax e Overkill), coadiuvato da Paul Curcio (ex Mojo Men; compositore storico e oggi produttore per Santana) e Mark Whitaker (amico-menager, ex jazz-rock Woodenhead, poi produttore di Exodus). Nel 1988, quando Mtv decise di lanciare i Metallica e l'heavy-metal, raggiunse il posto 120 in Billboard (nel 1989 è disco d'oro). Se l'importanza si misura con l'influenza, questo è l'album metal oggettivamente più importante di sempre e uno tra i più importanti album rock di sempre, avendo istituzionalizzato da solo un sottogenere come l'heavy-metal di vitale importanza per il rock. Infine, quali altri album possono vantare pressoché l'invenzione di due stili rock (qui thrash e speed)? Tale album tuttavia non sarebbe stato possibile senza i Motorherad, che ne costituiscono, a tutti i livelli (dalle musiche, ai testi, ai titoli delle canzoni, a quello dell'album stesso che pare tradurre Overkill), l'imprescindibile fonte d'ispirazione. Furono i Motorhead ad inventare il thrash-metal. I Metallica a rendersene conto e a tramutarlo prima nello speed e poi nell'heavy-metal tout court. L'album apre una nuova era anche per le dimensioni e il numero dei brani. Negli anni 70, il metal (come l'hard-rock) si era per lo più attenuto ai parametri degli 8 brani per 40 minuti.
Normalmente si considera la prima facciata dell'album thrash e la seconda speed (per le differenze tra i due stili, rimando alla mia storia del metal).
L'età media dei componenti del complesso che ha concepito ed eseguito Kill 'Em All era inferiore ai 20 anni.
Tutti i brani di questo album sono classici e fondamentali per il rock e per i generi di pertinenza. Tutti i brani sono eseguiti con la medesima perizia, passione ed efficacia da un gruppo solo all'inizio dell'analisi della propria forza dirompente. Si rasenta l'eccesso per il troppo entusiasmo e frenesia.
Il 3 febbraio 1984 i Metallica inaugurano il primo tour europeo suonando per varie date di spalla ai Venom (tra i loro padri, padri che oggi fanno da figli ai figli suonando, quando vengono ammessi, loro di spalla! . d'altra parte al nostro mondo si permette anche che Frank Black suoni di spalla ai Placebo!). I Metallica rimarranno in Europa per quasi tutto il 1984. A Copenaghen registrano, sempre con Zazula, il secondo album. Ride The Lightining esce in America, per la Megaforce, il 27 luglio 1984. Vende subito e solo negli Stati Uniti, 75.000 copie (cifra spropositata visto il contesto e la label indipendente: nel 1985 raggiungerà il numero 100 in Billboard e sull'onda del successo di Master Of Puppets il 5 novembre 1987, Ride The Lightnining sarà disco d'oro in Usa, nel 1989 di platino). Poi, i ventunenni Metallica, da gran signori, pretendono da Zazula i soldi che la persona a cui devono quasi tutto non aveva. Quindi, dopo averlo neanche un anno prima cercato, lo licenziano e lasciano alla sua Megaforce.

Ride The Lightning. 1984, 8 brani, 47:47. Produttori Flemming Rasmussen (Cedar Walton, Cat Stevens, Rainbow, Blind Guardian) coadiuvato da Mark Whitaker. Ride the Lightining è il primo album heavy-metal della storia. Ossia il primo album a fondere thrash e speed in un qualcosa di diverso che da questi stili deriva, ma che a essi non è riducibile. L'heavy-metal si configura come un metal articolato, complesso e ricco d'assoli quale lo speed, eppure violento, nichilistico, compatto e diretto quale il thrash. A chi non si intende di metal, ma soprattutto a chi dice di intendersi di metal, tali cose, tali distinzioni sogliono apparire astruse. La loro verità, oltre che dalle orecchie, è dimostrata da un lato dalle dichiarazioni degli stessi Metallica, dall'altro dall'abbandono del gruppo da parte dei fan della prim'ora (che non vi sentono più il thrash, il Mustaine, i Megadeth, l'hardcore insomma). In questa sintesi di thrash e speed sta quell'heavy-metal base a partire dal quale si avranno non solo tutti i sottogeneri metal avvenire (dal death, all'epic, al grind), ma soprattutto il raggiungimento di un sound a decibel mai sentiti che consente di avere (a ogni gruppo rock, anche se non fa metal) una scala espressiva smisuratamente più ampia. Con Ride The Lightining i Metallica, appena un anno dopo dalla prima, apportano una nuova, radicale e definitiva rivoluzione, per quanto sia una continuazione della precedente. Con Ride The Lightining si accentua, con quella della musica, l'epicità dei testi. Ne deriva un'ambientazione non più metropolitana, ma galattica. Un senso non più di morte o rottura, ma di eternità o martellamento su di uno stesso punto. Ride The Lightining è l'album programmaticamente più importante dei Metallica dopo Kill'em all: può considerarsi come il secondo album fondamentale della storia del metal. Da qui sino al 1991, per sette anni, i Metallica non diranno nulla di nuovo: e quando il nuovo arriverà sarà, di fatto, la fine del metal. Il 21 febbraio 1986 esce Master Of Puppets per la maior Elektra. L'Elektra (la casa discografica di Doors, Television, Cure, Bjork, Motley Crue, Queen, Tracy Chapman) fu fondata a New York nel 1950 da Jac Holzman per promuovere nuovi musicisti folk e jazz. Dal 1969 è nella Wea con la Warner e l'Atlantic (e dal 1973 acquistata dall'Asilium). La Warner è l'unica "major" oggi a essere ancora americana. Master Of Puppets era stato registrato l'anno prima, sempre a Copenaghen, ma con tutte le comodità, i vezzi e i ferri del mestiere più alla moda, delle rockstar. Vende subito 700.000 copie (10 volte l'album precedente, già considerato un record di vendite), poi (4 novembre) diventa disco d'oro e rimane in classifica 72 settimane (28 luglio 1988, disco di Platino in Usa ). Sebbene in Usa sia ancora dominante il glam di Ratt e Motley Crue, l'heavy-metal comincia a essere preso in seria considerazione. Master Of Puppets è allo stesso tempo il migliore e meno importante dei primi tre album dei Metallica (quelli artistici, cioè). Il migliore perché è il meglio suonato e ha le composizione più sapientemente e compiutamente confezionate; il meno importante perché non è comparabile all'inventiva d'avanguardia di Kill'em All, e si limita, per quanto sapientemente, a ribadire i concetti (di forma e contenuto) appresi in Ride The Lightning. Ciò non toglie che rimanga una pietra miliare dell'heavy-metal. Il 27 settembre 1986, in Svezia, in un incidente all'alba sul pulmino del gruppo, muore a 24 anni Cliff Burton. Il 28 ottobre i Metallica ingaggiano Jason Newsted (MI, 1963, ex Flotsam & Jetsam): più freddo e meno comunicativo di Burton. Simbolicamente potremmo dire che l'arte dei Metallica si spegne in quella sfortunata mattina svedese. Per far uscire 5 album di materiale inedito, i Metallica impiegheranno 18 anni (1986-2004). Saranno 18 anni di successo e d'inutilità.

Il 10 agosto 1987 esce The 5.98 Ep - Garage Days Revisited (Top 30 americani, Top 20 inglesi: 7 dicembre disco d'oro Usa). Si trattò di un'operazione col precipuo scopo commerciale. Ma a posteriori è molto interessante. Primo perché inaugura, per quanto involontariamente, il post-metal. Infatti i Metallica hanno, a venticinque anni, già detto tutto ciò che avevano da dire d'importante. E con loro il metal ha in gran parte già detto, nel 1987, ciò che aveva da dire (il thrash e lo speed, propriamente, da tempo si erano esauriti). Secondo, troviamo oggettivati pressoché tutti gli stili che hanno reso possibile il fenomeno Metallica, nonché la profonda (sino al maniacale), vasta e non scontata conoscenza da parte di Hetfield e Ulrich della storia del rock. Si tratta di 5 cover (e il concetto di "citazione" è la quintessenza del "post-", sia esso metal o rock o artistico e culturale in genere): dalla NWOBHM di Diamond Head 1981 ("Helpless"), dal thrash di Holocaust 1983 ("The Small Hours"), dal techno-dark di Killing Joke 1980 ("The Wait"), dall'hard-rock di Budgie 1971 ("Crash Course in Brain Surgery"), dall'hardcore di Misfits 1982 ("Last Caress/Green Hell"). Questo Ep influenzerà il grunge in generale e Nirvana e Alice In Chains in particolare.

...And Justice for All(1988): 65:10, 9 brani. Produttore: Flemming Rasmussen.

È l'album del successo mondiale per venticinquenni in pista da almeno cinque anni (nel 1988 raggiunse il n. 6 in Billboard, poi disco d'oro e di platino in Usa). Successo che risponde alla sterilità artistica. I Metallica hanno detto tutto quello (ed era molto) che avevano da dire. Ora eseguono spartiti, come suonatori di strada straordinariamente pagati, per impiegati annoiati o ragazzini incoscienti che vogliono godersi quello che Mtv fa passare come heavy-metal e, sacrilegio estremo, dal tranquillo salotto di casa.

...And Justice for All è un album così impeccabile ed esteriore che non dice nulla. Non è neanche il migliore album metal dell'anno (la concorrenza si è fatta su più fronti agguerrita: Death, Death Angel, Jane's Addiction, Queensryche), sebbene ovviamente sia sul podio, sebbene, se lo avesse fatto un qualsiasi altro gruppo, si sarebbe, e a ragione, dovuto dire un capolavoro. Non è un lamentarsi, né voler essere ingiusti nei confronti di chi, al quarto album e dopo tanti capolavori, continua tutto sommato senza fronzoli né troppi compromessi verso la propria strada. È semplicemente un constatare. Lo stesso Hetfield ammetterà il mezzo passo falso, su quest'album che, come si dice in gergo, "non suona". Troppo lungo, troppo indigeribile, troppo monotono: è eccesso, ma pare senza sostanza. I dischi dopo il '91 non parranno neanche. I capolavori, di cui prima c'era l'imbarazzo della scelta, si riducono a uno, per quanto notevole: è lo strumentale "To Live Is to Die" (Burton/Hetfield/Ulrich) [9:48], alla memoria di Burton; sposa tutta la più genuina teatralità (leggi possanza) dei tempi dell'ispirazione, con un retrogusto melodico (in acustico) di sconforto infinito che, ormai al di fuori di storia e mondo, pare inchiodare noi soli davanti al nulla. Aggiungo, per magnanimità a quell'uno un altro brano: "Dyers Eve" (Hammett/Hetfield/Ulrich) [5:12]. È talmente concitato e dinoccolato che rende tutto sommato partecipi: un'altra "Battery", sperando che con due batterie ci si diverta di più. Non solo: un interessante (e col cuore in mano) canto di Hetfield. Un applauso se lo merita. Due, considerando che è stata dimenticata.
Metallica(1991): 62:16, 12 brani. Produttore Bob Rock (Mötley Crüe, The Cult, Cher, Bon Jovi, Aerosmith, Bryan Adams ). Con quest'album i Metallica diventano star, come Madonna o Springsteen. Musicalmente cambiamo per la terza volta genere: dopo speed/thrash e heavy-metal è la volta di una sorta di metal-rock. Di un metal più involuto che barocco. Più costretto nei tempi, nelle dinamiche e nelle medietà del rock medio che libero nelle suite metal. Nonostante l'uomo che più si è arricchito alle spalle dei Metallica, un vile marpione con spirito artistico pari a un maiale, Bob Rock, il gruppo riesce a dare l'ultima prova degna di sé. Smettendo i panni metal, si guarda al futuro ponendosi il problema (pur sempre in termini heavy) della vecchia canzone rock o, a dirla tutta, country proprio. Ne risulta un lavoro più unico che raro nella storia che non è né hard-rock né rock, ma è come se un gruppo metal rifacesse brani di Johnny Cash. Siamo nell'era del grunge, e i Metallica si sentono più vicini a questa che comunque è cultura americana, rispetto al fanatismo (comunque più artistico) del metal (death, grind, gothic) scandinavo o europeo in genere (dai Carcass agli Entombed). In fondo, il grunge è il corrispettivo per la propria generazione dell'hardcore, e le parentele tra Metallica e hardcore sono sempre state evidenti. In fondo, Hetfield ha avuto modo di dichiarare i Nirvana come l'ultimo, vero gruppo rock. Nonostante Bob Rock, nonostante l'orchestra sinfonica di Michael Kamen, nonostante i cinque videoclip, nonostante l'aver voluto far sborsare all'Elektra per le sole registrazioni un milione di dollari, nonostante il concerto a Mosca dinanzi a 300.000 persone (per inciso i Metallica sono uno dei gruppi rock più presenti in tour in assoluto: avranno passato tre quarti della loro vita in viaggio!) Metallica, tra il popolino il loro album più celebre (numero 1 in Usa, UK, Canada, Australia; 5 in Italia; top 5 in Europa), resta un album di gran qualità
Load (1996): 14 brani, 74:59. Produttore: Bob Rock. Dopo il '91 (l'età media del gruppo è 28 anni) i Metallica non hanno più una vita artistica. Tour colossali, prestazioni live memorabili, tecnica impeccabile, sound stratosferico come il loro cachet. Passano cinque anni: abbiano ora dei trentenni con la forza, con le braccia per lavorare, non quanto hanno lavorato sino allora (15 anni), ma il doppio. Potrebbero puntare ai 60 anni e a essere tra i gruppi più longevi della storia del rock. Ma già i 5 anni di silenzio dimostrano il temuto: una sterilità senza pari e senza rimedio. Ora, più per se stessi che per i soldi, più per mettersi in discussione che per crogiolarsi su quanto ottenuto, si inerpicano alla ricerca di se stessi: mai incerti su questo, sempre sicuri e dediti all'esposizione del proprio sgomento esistenziale, è il momento in cui anche questo non dice più nulla e non sa dire più nulla. Agonizzano i Metallica rifugiandosi in 75, spropositati, interminabili, minuti di musica: musica che è quel rock-metal sviluppato dal '91 per l'occasione contestualizzato invece che nel lato oscuro del proprio io e del mondo, in atmosfere neo-western, sudiste gangsteristiche. È il corrispettivo metal del Nick Cave dal blues più metropolitano e autocompiaciuto. Il gruppo cambia per la quarta volta approccio stilistico e contenutistico. L'album è un pretestuoso rispolverare ora l'esotismo violento di "Wherever I May Roam", ora il sinfonico di "The Unforgiven", ora gli eccessi di pesantezza di "Don't Tread On Me". Verbosità senza pari, cattedrali nel deserto, immani costruzioni barocche senza fondamento è ciò che ne risulta. Opera più difficile da sopportare che da comprendere. Ciò corrisponde ai pregi e ai difetti di certi baracconi di Tom Waits. Anche affascinante (soprattutto se fosse voluto!), ma alla fine indigeribile e sterile, non perché ha come soggetto la sterilità, ma perché ne è vittima impotente. È un ...And Justice for All per l'epoca e il sound di Metallica, del quale eccede in negativo tutti gli estremi allora giustificati e sopportabili. I Metallica, il gruppo che più di tutti, inventando l'heavy-metal (che è derivazione hardcore più che hard-rock), ha affrancato il rock dal blues, adesso sopravvive riproponendo i Rolling Stones. Al modello dei Motorhead si è sostituito quello di Nick Cave (il mito della maturità di Hetfield). Nell'epoca in cui il metal, da anni esauritosi, si crede nuovo solo esasperando ossimoricamente la propria efferatezza (i generi capofila del '96 sono da una parte death, gothic, dall'altra progressive, dall'altra il metal da strada di Korn e Deftones), i Metallica esasperano solo la propria mole, alla fine suonando non come metal, ma come un rock n' roll espressionistico, deformato, fuso. Dal vivo, in pratica, i nuovi brani non vengono considerati. Nel 1996 Load raggiunse il n. 1 in Billboard. I brani, di cui non ce n'è uno meglio dell'altro perché sono descrittivi e quantitativi e non significanti e qualitativi.

Reload (1997): 13 brani, 75:56. Produttore: Bob Rock.
Considerato un album fatto con gli scarti del precedente (per le cui sessioni i Metallica avrebbero approntato 150 minuti di materiale), e uscendo l'anno successivo a quello rischiando d'esserlo (vedasi il titolo e i tempi di produzione dei Metallica), a conti fatti risulta intrinsecamente diverso. La forma è sempre quella del rock-metal di Metallica, ma rispetto a Load si passa dal tessuto riflessivo, senile, vissuto, tra prateria e metropoli, ad atmosfere ora più spensierate ora più apocalittiche e comunque mai concentrate sulla storia ma contese tra il divertimento rock n' roll e la seriosità epica.
Load e Reload non hanno un valore diverso da And Justice For All. Solo che mentre quello faceva del manierismo sull'heavy-metal di Master Of Puppets, questi lo fanno sul rock-metal di Metallica. I Metallica fecero un egregio lavoro nel 1991 perché cambiarono genere. Peccato che dopo non sarà loro più possibile cambiare genere, avendo finito tutti gli spettri di possibilità. Da qui la mediocrità di Load e Reload. Nel 1997 raggiunse il n. 1 in Billboard.

Garage, Inc.1998. Produttore Bob Rock.
Questo mastodontico album di cover ha nel rock una significativa importanza storica, di cui i critici non si sono avveduti, limitandosi a denunciare l'aspetto commerciale dell'operazione. Per prima cosa con la cover, con il manierismo, denuncia la fine e del rock e del metal a cui non rimane altro da fare che riproporre la tradizione, meglio, come qui, anziché nasconderla dietro pseudo-canzoni, palesarla nella riproposta di vecchi brani. Secondo consentì, grazie alla planetaria popolarità dei Metallica, da una parte a tutta una serie di gruppi storici di raggiungere un bacino più ampio di utenza e, come conseguenza, di farsi riscoprire col loro materiale originale dimenticato (da qui tutte le ristampe del caso a soddisfare la nuova domanda); dall'altra a migliaia di giovani o meno giovani di avere le referenze di gruppi fondamentali e di elevata taratura a cui non avrebbero mai posto mente. Infine, Garage, Inc. svela una volta di più tutti gli ingredienti dell'heavy-metal: dall'hardcore all'hardrock.
Per inciso, i Metallica, da grandi storici del rock che sono, scelgono, per le loro cover, un brano più memorabile e dimenticato dell'altro. Dopo il 1991, nel rock, sono da apprezzare molto di più i Garage, Inc. che i Vitalogy. Discharge, Diamond Head, Mercyful Fate, Holocaust, Budgie, Blitzkrieg, Anti-nowhere League, Sweet Savage, sono tutti più o meno grandi gruppi che rinascono grazie ai Metallica. Ma anche Motorhead, Misfits, Killing Joke e Thin Lizzy possono tirare il fiato di un nuovo interesse. Nel 1998 Garage, Inc. raggiunse il n. 2 in Billboard.

S&M(produttore Bob Rock) è uno squallido live del 1999 con la San Francisco Symphony Orchestra, dove si può sentire tutto il cattivo odore della retorica americana. Il disco raggiungerà il n. 2 in Billboard.
Nei primi anni 2000 il mediocre e nevrastenico Newsted lascerà i Metallica (per Voivod e Echobrain); sostituito da un personaggio esteriormente singolare (sembra un aborigeno vestito da ska-punk) con la aleatoria funzione di iniettare nuova linfa all'atmosfera stantia dei Metallica: è Robert Trujillo (ex Infectious Grooves, Suicidal Tendencies e Ozzy Osbourne).

St. Anger(2003). Produttore Bob Rock.
Se gli ultimi album dei Metallica potevano meritare indifferenza, questo fa proprio stomacare. Addirittura si appella al nu-metal, all'ultima pseudo-trovata dei figli più bastardi dei Metallica. Questo lavoro, che merita infamia, è la prima prova, veramente negativa, dei Metallica. La paura è che non sia l'ultima. Viene addirittura chiamato Bob Rock (ormai quinto membro del gruppo) a comporre parte del materiale: il peggiore dei produttori si rivela ovviamente il peggiore dei compositori. Senza nulla da dire, senza nulla da fare, ciò che rimane ai Metallica è infangare la propria memoria e garantirsi il numero 1 in Billboard (vedi i tragicomici singoli "St. Anger", "Frantic" e "The Unnamed Feeling").